Procuratore capo di Roma: Prestipino Giarritta impugna l'annullamento della sua nomina
Il Tar Lazio aveva già accolto il ricorso del giudice agrigentino Marcello Viola
Non è ancora finita. Anche Michele Prestipino Giarritta ha proposto appello contro la sentenza del Tar Lazio che ha annullato la sua nomina a procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma.
Già l'agrigentino Marcello Viola, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impdiduglia, ha impugnato innanzi al Tar Lazio i provvedimenti con i quali Prestipino Giarritta è stato nominato procuratore di Roma. Il Tar Lazio - presidente Savo Amodio Antonino, relatore Ivo Correale - ha accolto il ricorso del giudice Viola. Il tribunale amministrativo ha rilevato come dalla documentazione relativa all’indagine di Perugia fosse emersa la qualità di parte offesa di Viola rispetto alle “macchinazioni o aspirazioni di altri”.
Il Tar ha, anche, rilevato come la decisione del Csm - di non formulare alcuna proposta volta al conferimento al Viola dell’incarico di procuratore di Roma - sia immotivata “in assenza di elementi oggettivamente riscontrabili a suo carico e si ponga in contrasto con la precedente proposta formulata prima dell’avvio dell’indagine di Perugia. Il plenum del Csm nei giorni scorsi ha deliberato a maggioranza – con tredici voti favorevoli, sei contrari e cinque astenuti - di invitare l’Avvocatura generale della Stato a proporre appello avverso la sentenza. Ed in effetti, l’Avvocatura - con apposito appello - ha chiesto al Consiglio di Stato l’annullamento previa sospensione della sentenza del Tar Lazio.
Anche Prestipino Giarritta ha proposto appello avverso la sentenza, chiedendone la sospensione ed evidenziando come “l’esecuzione della sentenza cagionerebbe un grave vulnus all’amministrazione della giustizia. La quale, in tal modo, sarebbe privata del valore aggiunto costituito dalle significative e qualificate capacità di Prestipino e dal patrimonio di conoscenze ch’egli ha acquisito in tutta la sua carriera e che ora ha ulteriormente affinato quale procuratore della Repubblica di Roma.”
L'agrigentino Marcello Viola, difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, si è costituito innanzi al Consiglio di Stato chiedendo il rigetto dell’appello. Nei prossimi giorni verrà fissata dal presidente del Consiglio di Stato l’udienza per la trattazione della domanda di sospensione della sentenza proposta da Prestipino Garritta.