Le presunte "pressioni" di Lombardo contro la discarica dei Sodano
Il funzionario regionale, "al servizio" - secondo l'accusa - dei due imprenditori agrigentini, avrebbe ricevuto telefonate da diversi esponenti politici, tra cui l'allora presidente della Regione. Poi l'idea dei fratelli Sodano: "Denunciamo tutto alla Dda"
Tra le intercettazioni raccolte dagli inquirenti nell'ambito dell'operazione di stanotte (conclusasi con 5 arresti), anche quella in cui i due imprenditori agrigentini Nicolò e Calogero Sodano – ascoltati mentre parlavano nella loro auto con l'avvocato Gerlando (Dino) Alonge e con una donna non identificata - manifestavano le loro preoccupazioni sull’esito dell’iter autorizzativo per la realizzazione di una discarica a Pachino (Siracusa) da loro gestita che, a seguito di proteste sollevate dalla comunità locale, rischiava seriamente di non andare in porto in ragione anche degli ostacoli posti in essere da alcuni esponenti politici.
Ad assecondare le proteste sarebbe stato l'allora deputato regionale Pippo Gennuso, il quale - a dire dei Sodano - avrebbe preso parte alla conferenza dei servizi appositamente convocata, nel corso della quale si sarebbe opposto alla realizzazione del progetto. Ed è proprio nel corso di questa discussione che i fratelli Sodano hanno raccontato di pressioni di autorevoli politici (su tutti, l'allora presidente della Regione, Lombardo Raffaele) ricevute dal Cannova.
UNO STRALCIO DELL'INTERCETTAZIONE:
- Calogero Sodano: Dino..., CANNOVA mi chiama: "Lillo in mezzo ai guai sono"; Dottore che c'è... "Mi chiamano tutti i politici, mi chiama pure il Presidente LOMBARDO, mi dice il Presidente LOMBARDO vedi di revocare questa, questa discarica perchè altrimenti il posto ti giochi.
Un intreccio di relazioni tale da indurre i Sodano a paventare una loro possibile denuncia alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, alla quale avrebbero voluto segnalare le interferenze nell’iter burocratico, a loro dire inquinato da pressioni illecite provenienti dalla "mafia politica".