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Cronaca

Sessanta mila agrigentini non vaccinati contro il Covid, emergenza sbarchi, violenze, stalking e racket: luci ed ombre del 2021

Il prefetto Maria Rita Cocciufa, durante la conferenza stampa di fine anno, s'è soffermata in particolar modo sulla riesplosa impennata di contagi e di ricoveri: "Dai sistematici controlli emerge anche un atteggiamento positivo dei cittadini che rispondono alle indicazioni"

Sono 60 mila gli agrigentini non vaccinati. E, stando a quanto emerge al momento, non c'è proprio verso che si sottopongano alla vaccinazione anti-Covid. "Ricordino queste persone che soprattutto questa nuova variante, che è 15 volte più contagiosa delle altre, consentirà al virus di diffondersi con una velocità incredibile. Con tutte queste persone ancora non vaccinate, c'è un pericolo costante per loro, ma anche per tutti gli altri - ha detto il prefetto Maria Rita Cocciufa, durante la conferenza stampa di fine anno - . Perché chi è vaccinato, chi ha fatto già la terza dose, potrebbe anche prenderlo il virus, ma molto probabilmente non finirà, secondo dati e informazioni che mi vengono dati dall'Asp, in ospedale. Non voglio entrare in questioni di carattere personale e ideologico, ma 60 mila persone non vaccinate, per questa provincia, sono veramente tante. Sono il 15 per cento della popolazione della provincia di Agrigento. Dal canto nostro continuiamo a fare i controlli sistematici. Nell'arco di un paio di settimane - ha spiegato il prefetto - i controlli sono stati circa 8 mila, che non sono pochi. E' un grande lavoro di squadra che viene fatto dalle forze di polizia e che porta anche dei risultati. Non abbiamo tante contestazioni e contravvenzioni e questo perché c'è, di fatto, un atteggiamento positivo degli agrigentini che rispondono alle indicazioni. E' chiaro però che il periodo di Natale è difficile da gestire, la gente ha bisogno di uscire". 

Nell'Agrigentino si sta registrando una impennata di contagi e i ricoveri sono aumentati. Ed è per questo motivo che il prefetto ha subito messo in evidenza qual è la reale situazione. "A Ribera sono già quasi saturi i posti di Terapia intensiva e probabilmente a breve dovrà riaprire anche  l'ospedale di Agrigento, - ha spiegato - il che significa meno prestazioni ed interventi". Sui circa 8 mila agrigentini controllati, per mancanza di mascherina anti-Covid sono state fatte 126 sanzioni. Per mancanza di green pass sono state fatte 59 sanzioni, controllati 1.578 esercizi commerciali e 71 le contravvenzioni elevate ai titolari. Ci sono state anche due chiusure provvisorie. "Ci sono comportamenti complessivamente positivi e c'è da apprezzare sia il lavoro delle forze dell'ordine che la disponibilità dei cittadini a collaborare" - ha sottolineato il prefetto Cocciufa - . 

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da sx elisa vaccaro e maria rita cocciufa2-2

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Emergenza sbarchi 

"Anche da questo punto di vista è stato un anno assai impegnativo, siamo a circa 35 mila arrivi a Lampedusa - ha rendicontato il prefetto di Agrigento - . E' stato un anno ancora più pesante del 2020 dove avevamo sfiorato i 20 mila arrivi. Per quanto riguarda la gestione degli immigrati e il Covid fino ad ora non si sono verificate situazioni di particolare contagio. Il numero dei positivi, fino a questo momento, è sempre stato abbastanza contenuto. I migranti vengono minuziosamente controllati. Abbiamo tante preoccupazioni per la gestione di questo fenomeno che ha assunto proporzioni importanti. Agrigento è sempre stata una provincia di sbarchi, ma oggettivamente negli ultimi due anni c'è stato un trend in crescendo che ha creato non pochi problemi, ci siamo attrezzati salvaguardando la salute dei migranti e dei nostri cittadini. Gli agrigentini, da questo punto di vista, sono comprensivi. Non ci sono mai state intemperanze nei confronti dei migranti, l'obiettivo è dare sicurezza ai cittadini e ai migranti".

Dialogo con le associazioni antiracket

"Non ci sono associazioni antiracket vere e proprie, ma si vedono dei segnali significativi in qualche Comune della provincia. C'è molto silenzio su certi temi, ci sono pochissime denunce. Le attività sono state rallentate, se non fermate, dall'emergenza Covid, ma adesso c'è un movimento che si inizia a vedere: il bonus 110 ha rimesso in moto l'edilizia. E' arrivato un protocollo sottoscritto con l'Ance, molto interessante, ma ci sono poche denunce" - ha ribadito il prefetto - .

Territorio "fragile"

"Non abbiamo avuto vittime, ma abbiamo avuto momenti difficili a Sciacca, Menfi, Siculiana, Licata e nel capoluogo. Eventi climatici che hanno messo a nudo un territorio fragile. E' chiaro che la politica è chiamata a fare delle valutazioni complessive. Noi spesso lavoriamo sui singoli interventi - ha spiegato il prefetto Cocciufa - . Ma è veramente arrivato il tempo di una strategia complessiva del territorio, di interventi di consolidamento, di messa in sicurezza perché è un territorio bellissimo, ma 'fragile' e con tante strutture e persone a rischio. In occasione dei funerali di Ravanusa ho avuto un brevissimo incontro con il ministro Giovannini e con il capo dipartimento della Protezione civile Curcio. Ho sottolineato due cose, da un lato la grande dignità della comunità di Ravanusa e la solidarietà dimostrata in questo caso, ma ho detto anche che questo è un territorio fortemente provato e che non è pronto a questi nuovi eventi climatici. C'è bisogno di interventi di consolidamento generale. Lo sa la Regione e lo sa anche lo Stato, guardiamo al futuro con un po' di fiducia".

Incidenti e stalking

"Dopo il calo del 2020, quest'anno abbiamo avuto di nuovo un'impennata e con eventi tragici. C'è poi il fenomeno dello stalking, dei femminicidi. La Questura continua a fare tanti ammonimenti. Quasi ogni giorno viene applicato il 'codice rosso' e sono dati che mi impressionano e sui quali bisogna tenere alta l'attenzione - ha riflettuto il prefetto Cocciufa - . C'è poi il tema degli incidenti sul lavoro, riavviate le attività quotidiane abbiamo avuto una impennata di morti e feriti che, seppur in maniera minima, ha riguardato anche questa provincia. Sono temi questi sui quali proveremo a focalizzare l'attenzione". Il prefetto ha, poi, ringraziato le forze dell'ordine, i sindaci e tutte le istituzioni che si spendono ogni giorno per il bene della comunità, la Chiesa, l'Asp, la stampa e l'ufficio scolastico provinciale.

"I cittadini di Agrigento possono contare su un sistema di sicurezza e di gestione di tutte quelle che sono le criticità che si vengono a determinare - ha concluso il prefetto - . Come non ricordare il lavoro dei vigili del fuoco, Protezione civile regionale e provinciale, Croce Rossa, 118. Nei momenti di difficoltà (Ravanusa e Palma di Montechiaro ndr.), si sente forte questa energia che proviene da tutte queste persone che lavorano senza risparmiarsi, notte e giorno, vivendo queste fortissime emozioni".       

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