Arriva Sms con logo delle Poste: "La sua carta è stata clonata", forniscono codici e svuotano il conto corrente
Il fenomeno sta colpendo sempre più le studentesse, ma anche gli anziani. Gli operatori delle Poste non sono abilitati a chiedere, né a fornire codici da inserire da nessuna parte
Le comunicazioni sembrano veramente quelle ufficiali, con tanto di logo delle Poste. In realtà, non è ben chiaro come, in quelle chat riescono a inserirsi dei truffatori che, con tanta "professionalità" e dimestichezza, utilizzano la PostaPay delle loro vittime per fare acquisti su acquisti, praticamente svuotando, o quasi, il conto corrente postale. Ed è un ripetersi, stando a quanto è emerso dalle denunce raccolte dalle forze dell'ordine. Un fenomeno che sta colpendo sempre più le studentesse, che magari proprio sul conto corrente delle Poste custodiscono tutti i regali in denaro ricevuti, e gli anziani. Due i nuovi, recentissimi, casi.
"Simuliamo un bonifico per capire se la carta di credito è sbloccata": 18enne truffata di 1700 euro
Una ventottenne della provincia di Agrigento, dopo che aveva fatto il libretto postale, il conto corrente e la PostaPay, si è vista arrivare un Sms - una comunicazione ufficiale con il logo delle Poste - con il quale veniva avvisata che il conto era stato aperto regolarmente e tutto era in ordine. Dopo qualche giorno, sempre alla stessa maniera, le arrivava un alert: la sua carta era stata clonata. Alla giovane è stato scritto, dunque, che per cercare di bloccare la clonazione e prevenire doveva inserire dei codici che le hanno fornito. E' a questo punto che un presunto impiegato delle Poste, un vero e gentile professionista, l'ha contattata telefonicamente e le ha dato delle indicazioni. A dire della ragazza che ha formalizzato, poi, la denuncia per truffa, il lavoro dell'operatore sembrava essere stato encomiabile. Le indicazione che ha fornito riguardavano i codici da inserire nell'account delle Poste. Con i soldi della giovane agrigentina sono stati fatti acquisti, complessivamente tre le operazioni, per un totale di 1.500 euro.
Un'altra truffa, sempre in danno di un altro agrigentino, è stata messa a segno, grosso modo, con le stesse modalità. Perché è con i conto correnti postali dei cittadini che i truffatori - espertissimi - fanno acquisti vari. E la gente, purtroppo, si fida.
Si fida perché nelle chat c'è, appunto, tanto di logo della Posta. Ma non sono operatori della Posta perché non sono abilitati a chiedere, né a fornire codici da inserire da nessuna parte.
La polizia, dopo aver raccolto le denunce, ha avviato le indagini per cercare di risalire ai balordi, decisamente esperti, che riescono a raggirare i cittadini.