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Cronaca Porto Empedocle

L'agguato al porto per ragioni passionali, poliziotto in aula: "La vittima fuggì dall'ospedale"

L'ispettore Landri rivela: "Libertino Vasile Cozzo, dopo averci detto che era stato il cognato a sparargli, scappò dall'ospedale"

“Siamo andati a cercare a casa Giovanni Tuttolomondo perché Libertino Vasile Cozzo ci disse che era stato il cognato a sparargli. Fu una notte difficile perché non abbiamo trovato il sospettato e poco dopo la vittima fuggì pure dall’ospedale”.

L’ispettore Landri, in servizio al commissariato di Porto Empedocle, racconta in aula le prime battute dell’indagine. Il processo è quello a carico del pescivendolo Giovanni Tuttolomondo, 49 anni, cognato di Libertino Vasile Cozzo, 42 anni, destinatario - sostiene l’accusa - dei colpi di arma da fuoco dell’imputato esplosi al porto empedoclino.

Tuttolomondo è accusato di avere esploso otto colpi di pistola per uccidere il cognato col quale erano sorti contrasti di natura passionale. Ad agire sarebbero stati in due ma il secondo killer non è stato mai individuato. L’agguato è scattato nella notte fra il 4 e il 5 aprile del 2013 sulla banchina del porto empedoclino dove Vasile Cozzo aveva un magazzino in cui depositava il pesce. La vittima riuscì a nascondersi sotto un furgone. 

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