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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Porto Empedocle

Il duplice agguato al porto, sì alla consulenza del medico legale

Per la difesa del ventiseienne James Burgio, proverebbe che l'imputato non ha sparato per uccidere

La consulenza del medico legale Claudia Minacapelli Marotta, che ha esaminato la documentazione arrivando a conclusioni opposte rispetto alla tesi portata avanti dal pm Elenia Manno, entra nel processo a carico di James Burgio, il ventiseienne fermato dalla squadra mobile due giorni dopo l'agguato al porto empedoclino del 21 luglio scorso per cui, adesso, è imputato. Il giudice dell’udienza preliminare Alessandra Vella, davanti alla quale è in corso il processo con rito abbreviato, questa mattina ha disposto un rinvio per completare la formazione del fascicolo. Si torna in aula il 20 febbraio. 

L'agguato al porto, ventiseienne davanti al gup

“Non fu tentato omicidio perché il killer avrebbe potuto sparare all'indirizzo della testa o del torace, le condizioni per prendere la mira c’erano tutte per l’assenza di ostacoli di spazio e visuale”. Queste le conclusioni del medico legale, già illustrate al tribunale del riesame dove, in seguito all’appello del pubblico ministero Elenia Manno, la duplice contestazione di lesioni e tentativo di lesioni è stata, però, trasformata in un duplice tentato omicidio.

Gli avvocati Alfonso Neri e Salvatore Pennica, in sostanza, adesso chiedono che il pregiudicato ventiseienne venga giudicato “allo stato degli atti” con una condizione, vale a dire produrre la consulenza e ascoltare in aula la specialista. Il punto è ritenuto decisivo. La difesa non ha mai contestato che, a sparare all'indirizzo di un pescatore e di un armatore, sia stato l’imputato. I legali, però, sostengono che Burgio avrebbe, comunque, fatto fuoco solo per ferire o intimorire ma non per uccidere. 
 

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