rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Porto Empedocle

"Negarono documenti dopo revoca porto di armi", condannata Questura

I giudici del Tar hanno dato ragione ad un empedoclino che sollecitava l'accesso e la consultazione degli atti

I giudici del Tar Sicilia, accogliendo il ricorso di un empedoclino, assistito dall'avvocato Giuseppina Ganci, hanno ritenuto infondate le censure avanzate dalla Questura di Agrigento relativamente ad un procedimento amministrativo in materia di porto d'armi.

Il ricorso presentato dall'empedoclino aveva per oggetto la richiesta di acquisire la nota integrale dello scorso luglio della Questura di Agrigento e del commissariato di Porto Empedocle, emessa nell’ambito di un procedimento volto alla revoca di un provvedimento prefettizio del porto di armi.

Nello specifico, la Questura esprimeva il proprio formale diniego sostenendo che la richiesta fosse sottratta al diritto di accesso trattandosi di "relazione di servizio o altri documenti che costituiscono il presupposto per l’adozione dei provvedimenti della autorità di pubblica sicurezza".

"Il principio di diritto espresso dal Tar, invece - ricostruisce l'avvocato Ganci con una nota -, ha ritenuto il provvedimento della Questura infondato per carenza di motivazione. La Questura di Agrigento, dunque, non ha spiegato il motivo per cui ha negato l’accesso al mio assistito effettuando un mero e generico richiamo alla norma che non era sicuramente attinente al caso specifico di salvaguardia dell’ordine pubblico o di repressione della criminalità".

L'avvocato Ganci aggiunge e commenta: "Spiace constatare che un cittadino si veda negato un diritto costituzionalmente garantito e si veda costretto a sostenere spese legali per ottenere un provvedimento che invece andava pacificamente osteso”.   

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Negarono documenti dopo revoca porto di armi", condannata Questura

AgrigentoNotizie è in caricamento