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Cronaca

Si sparò dopo non aver superato il concorso in polizia, arrestato il minore che era con lui per "istigazione o aiuto al suicidio"

La ricostruzione dei carabinieri: "I due si scambiavano numerosi e dettagliati messaggi nei quali veniva programmata la realizzazione del suicidio che avrebbe visto partecipare attivamente anche il minorenne: veniva decisi il giorno e il luogo dell’ esecuzione, nonché l’utilizzo dell’arma da fuoco legalmente detenuta dalla vittima"

"Istigazione o aiuto al suicidio". E' con questa accusa che un minorenne nisseno è stato bloccato, e portato in una comunità, dai carabinieri della compagnia di Caltanissetta che hanno dato, di fatto, esecuzione alla misura cautelare disposta dal gip del tribunale di Palermo su richiesta della Procura per i minorenni. Il minore è stato anche denunciato per detenzione di materiale pedopornografico e perdivulgazione per via telematica. Al provvedimento cautelare si è arrivati, nel tardo pomeriggio di ieri, dopo un’ampia attività investigativa svolta dalla sezione operativa del Norm carabinieri e coordinata dal procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Palermo Claudia Caramanna e dai sostituti Paoletta Caltabellotta e Francesco Grassi.

Il minore, lo scorso 25 agosto, avrebbe - stando all'accusa - consapevolmente assistito e supportato l’amico M. L. M. durante le fasi preparatorie ed esecutive del suicidio avvenuto su una spiaggia di Porto Empedocle. Le indagini svolte da settembre a oggi dalla sezione Operativa della compagnia dei carabinieri di Caltanissetta hanno permesso di accertare che "il minore ha posto in essere una condotta che ha rafforzato il convincimento suicidario dell’amico - scrivono i carabinieri della compagnia Nissena - . Il suo apporto è consistito non solo nell’assoluta complicità e condivisione di tutto il piano di preparazione e di successiva esecuzione, ma anche nella elargizione di consigli finalizzati ad impedire che le persone a lui più vicine potessero comprendere ciò che il povero giovane si accingeva a realizzare".

Ventiseienne non supera il concorso in polizia e si toglie la vita in spiaggia: tragedia vicino a Villa Romana

Fra il 18 e il 25 agosto, il ventiseienne di Caltanissetta era recato a Roma per sostenere le prove concorsuali per entrare in polizia, carriera per la quale nutriva forti aspettative e alla quale aspirava più di ogni altra cosa, soprattutto in considerazione del fatto che si trattava dell’ultimo tentativo possibile per  raggiunti limiti d’età. Dopo i primi esiti favorevoli delle prove, il 23 agosto veniva giudicato non idoneo e vedeva così svanire la possibilità di coronare il suo sogno. Inizialmente, su suggerimento di alcune persone a lui vicine, valutava - prosegue la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Caltanissetta - l’ipotesi di proporre un ricorso contro l’esclusione, tuttavia dopo essersi reso conto dell’inutilità di una eventuale impugnativa, decideva di desistere. In un momento di profonda delusione e frustrazione, il ventiseienne, ancora prima di fare rientro a Caltanissetta da Roma, maturava la volontà suicidaria (già velatamente avanzata in una serie di messaggi anche prima della partenza per il concorso), condividendola con dei messaggi con l’amico minorenne.

"I due si scambiavano numerosi e dettagliati messaggi nei quali veniva programmata la realizzazione del suicidio che avrebbe visto partecipare attivamente anche il minorenne: veniva decisi il giorno e il luogo dell’ esecuzione, nonché l’utilizzo dell’arma da fuoco legalmente detenuta dalla vittima - continuano i carabinieri - . I due parlavano continuamente di un 'comune intento suicidario'. Pochi minuti prima di compiere il suicidio, il ventiseienne lasciava una serie di drammatici messaggi vocali con cui salutava alcuni amici e persone che gli erano state vicine, mentre il minorenne era lì con lui".

Le articolate indagini compiute dalla compagnia dei carabinieri di Caltanissetta hanno anche consentito di accertare la disponibilità, da parte del minorenne, "di materiale pedopornografico sui telefoni cellulari nella sua disponibilità, e tali circostanze evidenziano ancor di più il profilo di personalità del giovane: spregiudicato, privo di senso morale, con un sistema di relazioni deviato e con un distorto e deviato rapporto con la sessualità" - hanno concluso i carabinieri di Caltanissetta - .

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