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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Porto Empedocle

Ventitreenne del Gambia si trasforma in un eroe: disarma i rapinatori che abbandonano il bottino

Il vice questore Cesare Castelli: "I tre minorenni empedoclini arrestati non provengono da famiglie legate ad ambienti criminali. E' gente pulita e questo è un campanello d'allarme. Grande prova di coraggio della commerciante che ha subito il reato"

Ha 23 anni, è originario del Gambia, in Italia è arrivato nell'estate del 2014, è regolarmente presente sul territorio nazionale, lavora ed è ben integrato. S'è "trasformato" - quasi sicuramente senza rendersene conto - in un eroe: sentendo le urla della tabaccaia si è prodigato per bloccare i rapinatori. E quando lo ha fatto ignorava, naturalmente, che l'arma che uno dei tre aveva in pugno era un giocattolo. Una copia identica ad una pistola vera, ma un giocattolo.

LE VIDEOINTERVISTE. Il vice questore Castelli: "Grande coraggio della commerciante e dell'immigrato"

Rapina, tre empedoclini arrestati

La polizia di Stato - durante la conferenza stampa tenuta al commissariato "Frontiera" di Porto Empedocle - ha evidenziato il coraggio e la determinazione del giovane immigrato. "Un ragazzo splendido, un giovane bravissimo" - ha sottolineato il vice questore Cesare Castelli - . Ma è stata evidenziata anche la prontezza della proprietaria della tabaccheria che è riuscita a sfilare il passamontagna ad uno dei rapinatori. Una donna che, negli ultimi anni, ha subito tre o quattro rapine. 

Giovani di buona famiglia 

"I tre giovani empedoclini arrestati non provengono da famiglie legate ad ambienti criminali. Sono contesti familiari normalissimi, gente pulita, e questo è un campanello d'allarme" - ha detto il vice questore Cesare Castelli, dirigente del commissariato "Frontiera" di Porto Empedocle - .

Immigrato si scaglia contro i rapinatori, arrestati tre minorenni 

Donna coraggio

"La titolare della tabaccheria di via Crispi è stata bravissima - ha spiegato, invece, il commissario capo Francesco Sammartino, dirigente della sezione 'Volanti' della Questura di Agrigento - . Ha conservato le immagini del reato e quando i colleghi delle 'Volanti' e della Squadra Mobile, in pochissimi istanti, sono arrivati sul posto hanno potuto visionare l'abbigliamento dei due rapinatori. La zona è stata letteralmente cinturata: in azione 10 macchine e il personale investigativo. Il pattugliamento meticoloso delle zone limitrofe e alcune dichiarazioni ci hanno indotto a recarci all'hotel Africa. Quando abbiamo fatto irruzione abbiamo trovato i tre presunti rapinatori, tre ragazzi che corrispondevano alle descrizioni date dalla proprietaria del tabacchino e alle immagini".

Uno dei giovani ha tentato la fuga  

Due sono stati bloccati immediatamente, il terzo è riuscito a scappare invece. Ma è durata poco, anzi pochissimo, la fuga. All'interno dell'abbandonato hotel Africa i poliziotti sono riusciti a ritrovare e a sequestrare uno dei passamontagna e una scarpa rossa. "Il primissimo, tempestivo, intervento è stato fondamentale per raccogliere le informazioni necessarie e mettere in moto l'attività info-investigativa" - ha spiegato il vice dirigente della Squadra Mobile: il commissario Giovanni Franco - . Il ragazzo che ha tentato la fuga in mezzo alle campagne e che per pochi minuti era riuscito anche a far perdere le proprie tracce è stato preso proprio grazie al grande schieramento dei poliziotti. 

Le perquisizioni  

"Dopo aver bloccato i giovani sono scattate le perquisizioni domiciliari e nell'abitazione di uno di loro è stata trovata un'altra arma giocattolo e due coltelli, di cui uno con una lunga lama. Il grande impegno della polizia di Stato, in brevissimo tempo, dal momento della segnalazione alla convergenza di tanti equipaggi - ha ribadito il commissario Giovanni Franco - ha fatto sì che in meno di due ore i rapinatori venissero acciuffati. Questo risultato è dovuto, anche e soprattutto, alla grande conoscenza del territorio da parte del personale. Abbiamo setacciato la città, ma la conoscenza del territorio e aver pensato dove potevano rifugiarsi è stato fondamentale. Se non avessimo conosciuto il territorio e non avessimo fatto i riscontri, sarebbero riusciti a dileguarsi". 

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