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Cronaca Porto Empedocle

Salgono a 47 i tunisini sbarcati dalla Moby Zazà: andranno in Puglia

Nel gruppetto anche molti di coloro che avevano avviato, quale forma di protesta, lo sciopero della fame. Musumeci a al presidente Conte: "La Sicilia non può essere lasciata ancora sola"

Sono saliti a 47 i migranti, tutti tunisini, i migranti che hanno lasciato la Moby Zazà che da un po' è in banchina a Porto Empedocle. Per tutti è arrivato l'esito del doppio tampone rino-faringeo negativo. Il gruppo, sbarcato a Lampedusa, si trovava in uno dei tanti scompartimenti della nave-quarantena ed è stato isolato per tutto il tempo: non è venuto in contatto né con i migrati imbarcati domenica scorsa, dopo che sono stati salvati dalla Sea Watch, né con altre persone condotte sulla nave dopo altri sbarchi. Il gruppo, caricato su dei pullman, verrà portato in Puglia. 

Ore 16,57 

Sono 28 i migranti che hanno terminato la sorveglianza sanitaria e che dopo il doppio tampone rino-faringeo negativo s'apprestano a lasciare la nave-quarantena. La "Moby Zazà" è già rientrata alla banchina di Porto Empedocle e le operazioni di sbarco dei migranti - tutti negativi al Coronavirus appunto - sono appena cominciate.

Stamani si erano registrati momenti di tensione - sull'imbarcazione - perché i 28 chiedevano, avendo ultimato la quarantena, di poter lasciare la nave. Molti di loro, quale forma di protesta, avevano anche avviato lo sciopero della fame. La protesta è durata però pochissimo perché, poco dopo, è stato comunicato loro che lo sbarco sarebbe avvenuto nel giro di poco tempo. E così effettivamente è stato. 

Terminata la quarantena, ritardi nello sbarco dei "negativi": migranti avviano sciopero della fame  

moby zaza rientra in porto-2

La Prefettura di Agrigento è riuscita a trovare la struttura - non è stato reso noto quale - con il numero di posti disponibili (28 appunto) per trasferire i migranti che hanno ultimato la quarantena dopo lo sbarco a Lampedusa. A ruota, anche il personale sanitario della Croce Rossa lascerà la Moby Zazà: è il giorno infatti del cambio turno. Altro personale, sempre della Croce Rossa, prenderà il loro posto. 

Arrivi e partenze di migranti a Porto Empedocle

Musumeci a Conte: Sicilia non può essere lasciata ancora sola

«Desidero manifestarle la mia personale preoccupazione per quanto sta avvenendo, ormai da giorni, lungo le coste della Sicilia: un esodo di disperati che assume connotati più seri nella concomitanza con una pandemia ancora in atto. Come le è noto, in Africa il virus circola purtroppo senza alcun controllo e i viaggi della disperazione verso le nostre coste, specie quelle degli arcipelaghi a sud della Sicilia, costituiscono una seria minaccia sia per gli sfortunati protagonisti sia per la Comunità che rappresento». Lo scrive il governatore della Sicilia Nello Musumeci, in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte.

«Sono noti – continua il presidente della Regione - i fatti della nave Moby Zazà, con 28 migranti positivi a bordo, ma già solo immaginare di destinare centinaia di persone in malsani hotspot o in altre strutture dell'Isola diventa una pericolosa insidia e desta allarme diffuso anche tra i nostri sindaci. Umanamente, non posso non essere vicino alle persone che fuggono da fame e disperazione, ma il presidente della Regione ha il dovere – come Lei – di tutelare la salute di ogni italiano in Sicilia».

«La nostra gente, con grande senso di responsabilità – prosegue Musumeci - ha superato i momenti difficili della fase più restrittiva della epidemia e adesso, senza poche fatiche, sta provando a ritornare alla normalità. E mentre, con grande determinazione, gli imprenditori del settore turistico stanno tentando di rialzarsi e salvare una stagione già fortemente ridimensionata, la nuova sequela di sbarchi rischia di tradursi in una batosta economica ancora peggiore di quella determinata dal Coronavirus e di provocare ulteriori incontrollati focolai, come sta avvenendo in altre parti della Nazione».

«Faccio appello, quindi, alla Sua sensibilità – conclude il governatore - affinché, quanto prima, si ponga finalmente la questione migrazione al centro del dibattito politico nazionale ed internazionale: la Sicilia, che è la porta dell'Europa, non può essere lasciata ancora da sola. Nell'immediato, però, serve che il Suo Governo disponga ogni decisa ed efficace misura, compreso l'utilizzo di altre idonee navi da destinare alla quarantena dei migranti. E’ fondamentale scongiurare il consolidarsi, in Italia e nel mondo, dell'idea che la Sicilia stia diventando un triste e sconfortante campo profughi del Mediterraneo».

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(Articolo aggiornato alle ore 20,10)

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