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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il fenomeno / Porto Empedocle

Migranti con il foglio di rimpatrio in tasca e a zonzo per la città, il Comune potenzia la videosorveglianza

L'amministrazione: "Cercano rifugio e nascondiglio in strutture fatiscenti del centro storico, nonché all'interno dei bagni pubblici dove sono state forzate spesso le maniglie di ingresso e create allarmati situazioni igienico-sanitarie"

Impianti di videosorveglianza anche nelle zone periferiche e nei pressi dei bagni pubblici. La Giunta Martello ha deliberato, per aumentare il numero di telecamere a disposizione, di acquistarne delle nuove, spendendo - compreso il montaggio - 5.500 euro circa. Perché se gli impianti da collocare nelle zone periferiche, in Comune ci sono, mancano invece le telecamere - ed è necessario procedere all'acquisto o noleggio di questa ulteriore strumentazione tecnica - per le zone dei bagni pubblici. 

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Ma perché il Comune di Porto Empedocle, parlando di "sicurezza urbana", ha deciso di potenziare gli impianti di videosorveglianza? "Negli ultimi mesi si è assistito ad un aumento di sbarchi di migranti. Dall'hotspot di Lampedusa, compiute le procedure di identificazione e adottate le misure per il contenimento del Covid, i migranti vengono trasferiti con motonave verso la terraferma, transitando dal porto Empedoclino da dove, espletate ulteriori attività di polizia, vengono spesso rilasciati con foglio di rimpatrio - è stato scritto nelle motivazioni della proposta di dotarsi di ulteriori impianti di videosorveglianza - . E' assai frequente che, quando questi migranti vengono rilasciati con foglio di rimpatrio, cercano di rifugio e nascondiglio in strutture fatiscenti del centro storico che è prossimo all'area portuale, nonché all'interno dei bagni pubblici della centralissima via Roma dove sono state forzate spesso le maniglie di ingresso. E nei bagni pubblici - prosegue la spiegazione - creano allarmati situazioni igienico-sanitarie".

L'amministrazione, di fatto, vuole garantire politiche di sicurezza urbana. E s'è pensato pertanto ad un adeguato sistema di videosorveglianza dei presidi e delle aree strategiche della città, in modo da poter monitorare costantemente la presenza di eventuali immigrati. Ecco quindi che se il Comune dispone - per come è stato sottolineato nella documentazione - di sufficienti impianti di videosorveglianza da collocare nelle zone periferiche, non ne ha invece da poter piazzare nei pressi dei bagni pubblici di via Roma.  

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