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Giovedì, 21 Settembre 2023
L'inchiesta / Porto Empedocle

Pizzo a imprenditori? Indagato si difende ma il giudice non lo rimette in libertà: "Non ha chiarito i fatti"

Secondo il gip di Palermo, Filippo Serio, l'interrogatorio del 34enne Giuseppe Freddoneve non ha cambiato il quadro indiziario. L'accusa è quella di avere cercato di imporre la sua assunzione insieme al padre e allo zio. La difesa insiste: "Nessuna esigenza cautelare, pronta istanza al riesame"

"Non ci sono elementi nuovi e favorevoli all'indagato, lo stesso si è limitato ad ammettere i fatti durante l'interrogatorio contestandone la rilevanza penale". Con queste motivazioni il gip di Palermo, Filippo Serio, ha rigettato la richiesta della difesa del 34enne Giuseppe Freddoneve di revocare o attenuare la misura degli arresti domiciliari, col braccialetto elettronico, decisa nell'ambito di un'indagine per tre presunti episodi di tentata estorsione ai danni di imprese empedocline.

"Non ho commesso alcuna estorsione, nè minacciato nessuno. Ero solo alla ricerca di un posto di lavoro". Così il 34enne aveva provato a chiarire la sua posizione. Il difensore, l'avvocato Daniela Principato, in ogni caso insiste e si rivolge al tribunale del riesame per chiedere che venga rimesso in libertà.

Il padre Filippo Freddoneve, 59 anni, e lo zio Giuseppe Migliara, 61 anni, avevano invece scelto la strada del silenzio e comunicato di volersi avvalere della facoltà di non rispondere. Entro 20 giorni, adesso, si attende la decisione del gip di Agrigento al quale è stato trasmesso il fascicolo in seguito all'esclusione dell'aggravante del metodo mafioso. 

I poliziotti della squadra mobile della Questura di Agrigento hanno eseguito il loro arresto nella notte fra domenica e lunedì. I tre indagati avrebbero provato a intimidire e imporre assunzioni di amici e familiari, con messaggi minacciosi anche inviati su whatsapp, oltre a retribuzioni non dovute e rescissioni di contratti di locazione. I fatti sarebbero andati avanti dal dicembre del 2019 fino allo scorso agosto.

Le presunte vittime sono imprenditori di svariati settori, per lo più della raccolta dei rifiuti. Le indagini, coordinate dal pm della Dda di Palermo Alessia Sinatra, sono state avviate in seguito alla denuncia di un imprenditore. L'accusa a carico di Giuseppe Freddoneve è quella di avere tentato, insieme al padre e allo zio, di imporre la sua assunzione alle dipendenze di una ditta che opera nel settore dei rifiuti. 

Secondo la difesa "nella conversazione intercettata Giuseppe Freddoneve si preoccupa persino che suo zio possa farsi delle inimicizie per lui e, in ogni caso, si tratta di fatti vecchi per cui non esiste la minima esigenza cautelare".

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