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Cronaca

Bottigliate, pugni e minacce di morte per un finanziamento, 58enne a processo

L'intermediario sarebbe stato aggredito come rappresaglia in quanto l'imputato riteneva che si fosse appropriato di 2mila euro

Ripetute minacce di morte, pugni e persino una colpo alla testa con una bottiglia di vetro contenente pomodoro, presa in uno scaffale del supermercato. Tutto perchè, secondo la sua convinzione, l'uomo che aveva fatto da intermediario per il finanziamento si sarebbe appropriato di 2.000 euro. 

E' iniziato il processo a carico di Alfonso Vellenti, 58 anni, di Porto Empedocle, accusato di tentata estorsione, lesioni aggravate e "porto ingiustificato di arma atta a offendere". L'imputato, che ha nominato come difensore l'avvocato Fabio Inglima Modica, in seguito al rinvio a giudizio, deciso dal gup Alessandra Vella, è comparso davanti al giudice monocratico Giuseppe Miceli che ha aperto il dibattimento.

Il pubblico ministero Roberto Gambina e la difesa dell'imputato hanno illustrato i rispettivi mezzi di prova e il giudice ha rinviato l'udienza al 5 ottobre per sentire i primi testi della lista dell'accusa, fra cui la presunta vittima.

Vellenti, secondo l'ipotesi del pm Gianluca Caputo che ha condotto le indagini, dopo avere contrattato con un intermediario finanziario un prestito, avrebbe preteso la restituzione di 2.000 euro che, invece, la banca aveva trattenuto per saldare un precedente prestito.

L'intermediario sarebbe, quindi, finito nel mirino e aggredito in numerose circostanze per strada, anche con un tubo di ferro. Oltre alle numerose minacce telefoniche, il 7 luglio di 2 anni fa, sarebbe stato colpito alla testa, dentro un supermercato, con una bottiglia di vetro contenente del pomodoro. 

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