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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Porto Empedocle

Telecamere nascoste, intercettazioni e pedinamenti: poliziotto racconta inchiesta "Supermarket"

Un ispettore in servizio al commissariato continua la sua lunga deposizione al processo a carico di 26 imputati: "Non ci sono state indagini patrimoniali"

Non ci sono stati accertamenti patrimoniali sui conti in banca degli imputati e in alcuni casi non si è intervenuti con perquisizioni e arresti per non compromettere un'indagine molto più vasta.

Con le domande dell'avvocato Antonino Gaziano si è quasi conclusa la lunga audizione dell'ispettore Valerio D'Andri, in servizio al commissariato di Porto Empedocle, che ha raccontato in aula le varie fasi dell'indagine "Supermarket" che ipotizza un vasto giro di droga a Porto Empedocle che sarebbe stato allestito attorno a tre "basi operative": un bar dell'Altopiano Lanterna, una villetta pubblica e un'abitazione privata.

"Una telecamera nascosta - aveva detto in precedenza - controllava l'ingresso di quella che era ritenuta una delle tre "centrali" della droga, ovvero l'abitazione degli Amato e di Loredana Prisma. Abbiamo controllato per settimane chi entrava e chi usciva - ha aggiunto il poliziotto -, quando è stato possibile sono stati fatti pure dei controlli, a debita distanza per non vanificare l'indagine. Molti dei fermati avevano addosso della droga, abbiamo anche assistito a uno scambio di banconote davanti alla porta".

Il pubblico ministero Chiara Bisso ha chiesto ai giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Pinto, di porre ulteriori domande dopo quelle dei difensori e il processo è stato rinviato al 6 maggio, giorno in cui verrà pure sentito l'ex dirigente del commissariato Cesare Castelli, citato dall'avvocato Carmelita Danile del collegio difensivo.

L’indagine è partita nei primi giorni del 2014. I poliziotti in 48 ore si imbattono in due episodi che denotano un fiorente consumo di droga in città. Due arresti che vengono messi in correlazione fra loro. Gli inquirenti attivano delle “fonti confidenziali” che rivelano l'esistenza delle tre centrali. L'indagine, a quel punto, prese consistenza. Gli imputati sono 26. Si tratta di: Andrea Amato, 47 anni, Rosario Amato, 29 anni, Emanuele Amato, 22 anni, Loredana Prisma, 43 anni, Giuseppe Baio, 38 anni, Antonio Sorce, 21 anni, Francesco Di Grado, 33 anni, Francesco Lucchi, 49 anni, Gerlando Di Gerlando, 22 anni, Alfonso Alongi, 33 anni, Stefano Filippazzo, 33 anni (latitante), Francesco Fratacci, 26 anni, Ernesto Giardina, 36 anni, Pierluigi Aleo, 28 anni, Ignazio Mendola, 33 anni, Pietro Sacco, 29 anni, Luigi Pulsiano, 23 anni, Antonio Sacco, 21 anni, Carmelo Albanese, 44 anni, Giuseppe Angarussa, 33 anni, Emanuel Lombardo, 25 anni, Federico Alaimo, 32 anni, Calogero Trameli, 33 anni, Luigi Formica, 23 anni, e Alfonso Tuttolomondo, 21 anni. 

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