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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Porto Empedocle

Bilanci falsificati al Comune? La Corte di appello conferma il no ai rinvii a giudizio bis

La Procura di Agrigento aveva chiesto il processo, a carico dell'ex sindaco di Porto Empedocle Calogero Firetto e altri 3 imputati, pure per lo strumento finanziario del 2014. Firetto: "Ci attendevamo questo esito"

Non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste: niente rinvio a giudizio "bis" per l'ex sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, e altri tre imputati dell'inchiesta sulla presunta falsificazione dei bilanci del Comune che sarebbe stata compiuta, sostiene l'accusa, per fare in modo che non scattasse la scure del patto di stabilità.

I giudici della Corte di appello hanno rigettato il ricorso del pubblico ministero Chiara Bisso che chiedeva di mandare a processo i quattro imputati anche relativamente alle accuse legate allo strumento finanziario del 2014. 

Il gup di Agrigento, Alessandra Vella, esattamente un anno fa, ha disposto l'approfondimento dibattimentale per l'ex sindaco di Porto Empedocle (nonchè di Agrigento) Calogero Firetto, l'ex dirigente dei servizi finanziari dell'ente Salvatore Alesci e quattro revisori dei conti fra cui Enrico Fiannaca. Il solo Ezio Veneziano, revisore dei conti per l'anno 2014, è stato prosciolto.

Il gup ha rigettato la richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti come per gli altri imputati ai quali si contestava la stessa accusa per quell'arco temporale. Il pm, invece, contestava questa parte della sentenza e chiedeva alla Corte di appello di disporre il nuovo rinvio a giudizio di Firetto, Alesci, Fiannaca e Veneziano. 

"L'importo di 756mila euro, inserito nel saldo finanziario del marzo del 2015, è illegittimo perchè faceva riferimento a un importo non esigibile". Così il pubblico ministero Chiara Bisso insisteva e chiedeva, quindi, un processo bis che i giudici della Corte di appello hanno bocciato.

L’inchiesta scaturisce da alcuni accertamenti della Guardia di Finanza. Sono quattro le ipotesi di falso in atto pubblico che venivano contestate e si riferiscono alle attestazioni fatte nei bilanci che, in sostanza, sarebbero stati “gonfiati”, dal 2011 al 2014, inserendo fra le entrate la somma pagata dall’Enel a titolo di misure compensative per la realizzazione del rigassificatore, per fare in modo che venisse occultato un buco di circa 3 milioni di euro, evitando di incappare nelle sanzioni previste dalla legge per i Comuni che non rispettano il Patto di stabilità.

Per i bilanci relativi ai primi tre anni è in corso un processo al tribunale di Agrigento. Sullo strumento del 2014 i giudici, recependo anche le tesi dei difensori (gli avvocati Salvatore Pennica, Angelo Farruggia, Antonino Gaziano, Vincenza Gaziano, Antonino Reina e Giovanni Gallo Afflitto) hanno ritenuto di confermare la decisione del gup di rigettare la richiesta di rinvio a giudizio. 

"Ci attendevamo questo esito - è il commento di Firetto - dopo tre sentenze inequivocabili e trancianti della Corte dei Conti che ci avevano già reso giustizia. Il Comune di Porto Empedocle, per la stessa vicenda, è stato condannato a pagarci le spese legali". 

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