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Cronaca Porto Empedocle

Porto Empedocle ha in cassa appena 10 mila euro, operazione verità del sindaco Carmina

"Soltanto per pagare gli stipendi agli impiegati comunali servono 420 mila euro al mese. Abbiamo trovato l'ente in condizioni disastrose"

Tutto sembra essere affidato - anche se la maggioranza non ha i numeri - al voto del consiglio comunale. Assise che è chiamata, il 12 ottobre, a pronunciarsi sul dissesto finanziario del Comune. In caso di dissesto infatti, i conti passerebbero nelle mani di una commissione prefettizia che gestirebbe il pregresso mentre al Comune rimarrebbe il cosiddetto "corrente".

Mentre cresce l'attesa per comprendere quale sarà il futuro del Comune di Porto Empedocle, il sindaco Ida Carmina, ieri pomeriggio, assieme ai suoi assessori, è scesa in piazza. E con una assemblea ha concretizzato la trasparenza. Ha spiegato cosa è stato fatto in questi primi 100 giorni, ha perorato le ragioni del dissesto - illustrando le conseguenze per la città - ed ha esplicitamente detto che occorre chiudere "con un pesante passato e ripartire".  

Assemblea cittadina a Porto Empedocle

Ida Carmina è stata chiara. Anzi, chiarissima: "Soltanto per pagare gli stipendi agli impiegati comunali servono 420 mila euro al mese. In cassa, il Comune ha 10 mila euro". 

"La maggior parte dei costi sono quelle delle riunioni di commissioni. Nel nostro programma rinunciavamo ai costi delle commissioni. Tutti i consiglieri hanno però accettato la proposta e non prenderanno una lira" - ha aggiunto - . 

"Ho deciso di non lasciare l'insegnamento perché lo Stato consente di assentarsi dal servizio. Io dovevo scegliere se prendere il mio stipendio di sindaco o quello dello Stato" - Ida Carmina ha continuato a fare chiarezza, cercando di cancellare con l'operazione verità tutte le strumentali polemiche.  "Al lordo, il sindaco del Comune percepirebbe 4.700 euro. Io ne percepisco meno della metà. Ho fatto la mia scelta - ha detto, durante l'assemblea cittadina - ma questo non significa che ho abbandonato il Comune. Percepirò il mio normale stipendio dal ministero della Pubblica istruzione. Lo Stato, fra l'altro, mi consente, quando avrò un impegno istituzionale, di non recarmi al lavoro. Non ho abbandonato il Comune, ma ho scelto di prendere meno e di gravare sullo Stato e non sul Comune". 

In merito alle condizioni economiche dell'ente, Ida Carmina ha detto: "Abbiamo trovato un Comune in condizioni disastrose. La dottoressa Rizza, con i poteri di sindaco, giunta, consiglio, intimava agli uffici di procedere con somma urgenza a preispostre gli atti per dichiarazione di dissesto. Vista questa nota, ci siamo presi un po' di tempo - ma neanche tanto - per capire quale fosse la situazione. La Corte dei Conti, pochi giorni dopo, ci imponeva entro 60 giorni di fare qualcosa. Con queste due carte in mano, ho convocato i consiglieri e gli ho consegnato sia l'atto della Corte dei Conti, sia la nota della dottoressa Rizza. Ho detto loro rivolgetevi ad esperti per fare le vostre considerazioni, ma collaboriamo per il bene del paese. Molti si sono diretti, mi pare, verso altre direzioni. Ancora oggi, sono sempre per la collaborazione - ha aggiunto, aprendo di fatto le porte a tutti - anche con chi contro di me ha sparato peste e corna. Quel che mi interessa è il bene di questo paese". 

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