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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Porto Empedocle

"Si appropria di un frigo e fa sparire le scritture contabili", barista a processo

Per alcune accuse l'imprenditore è stato citato a giudizio, per altre è stato notificato l'avviso di fine inchiesta

Si appropria di un frigo dell'attività e fa sparire libri e documentazione che avrebbero consentito la ricostruzione dei movimenti contabili per tre anni. Il barista Angelo Castelli, 54 anni, di Porto Empedocle, finisce a processo.

Due i procedimenti che lo vedranno imputato. Nel primo, il pubblico ministero Alessandra Russo ha disposto la citazione diretta a giudizio per l'accusa di appropriazione indebita.

Castelli, in qualità di rappresentante della ditta "Caffetteria Keope", si sarebbe appropriato di un frigo vetrina di cui ne aveva la disponibilità avendo stipulato un contratto di locazione con la Sibeg Srl, società di Catania che noleggia queste attrezzature e che, in seguito alla chiusura dell'attività, ne aveva chiesto la restituzione.

Trattandosi di reati per i quali la pena prevista non supera i 4 anni, il pm ha disposto la citazione diretta a giudizio. Si va, quindi, a processo senza il filtro dell'udienza preliminare. La prima udienza è stata fissata per il 4 maggio davanti al giudice Enzo Ricotta.

Un altro procedimento connesso alla gestione del bar Keope di Porto Empedocle, invece, potrebbe approdare presto in aula. Lo stesso pm Alessandra Russo ha fatto notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. L'accusa a carico di Castelli è quella di avere occultato o distrutto, con la finalità di evadere le imposte sui redditi, le scritture contabili relative agli anni 2015, 2016 e 2017.

In particolare avrebbe fatto sparire il registro Iva del 2015, il misuratore fiscale, gli scontrini di chiusura giornaliera e le fatture di acquisto. In questo modo non avrebbe consentito la ricotruzione del volume di affari dell'attività che, in seguito, è stata chiusa.

Con l'avviso di conclusione delle indagini, la difesa, affidata all'avvocato Fabio Inglima Modica, avrà 20 giorni di tempo per chiedere al pm di svolgere nuove indagini, interrogare l'indagato o produrre memorie che possano evitare il rinvio a giudizio. 

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