"Sparò al cognato per contrasti sentimentali", un perito trascriverà le intercettazioni
Il dibattimento entra nel vivo dopo quasi sei anni dall'agguato ai danni di Libertino Vasile Cozzo
Un perito trascriverà tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali disposte nell’ambito delle indagini: ieri mattina è stato conferito l’incarico e il 21 gennaio riferirà in aula. Nella stessa udienza sarà ascoltata la presunta vittima dell’agguato. Entra nel vivo, a distanza di quasi sei anni dalla sparatoria, il processo a carico del pescivendolo Giovanni Tuttolomondo, 49 anni, cognato di Libertino Vasile Cozzo, 42 anni, destinatario - sostiene l’accusa - dei colpi di arma da fuoco dell’imputato. I difensori, gli avvocati Salvatore Cusumano e Salvatore Pennica, all’udienza precedente avevano sollevato alcune eccezioni preliminari, relative all’utilizzabilità di alcuni atti.
I giudici della prima sezione penale presieduta da Alfonso Malato, in parte, gli hanno dato ragione e hanno disposto l’estromissione dal fascicolo di alcune prove e, in particolare, di una consulenza medico legale e di un filmato di videosorveglianza che sarebbero stati acquisiti e approfonditi “in assenza delle garanzie difensive previste dal codice”. Il dibattimento entrerà nel vivo con l’audizione in aula di Vasile Cozzo che, secondo l’accusa, riuscì a salvarsi solo grazie alla prontezza di riflessi con cui nascose la testa sotto un furgone. Tuttolomondo è accusato di avere esploso otto colpi di pistola per uccidere il cognato col quale erano sorti contrasti di natura passionale.