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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Favara

"Pizzo sulla busta paga", Procura chiude indagini: sette indagati verso il processo

Il pubblico ministero Carlo Cinque ha fatto notificare l'avviso di conclusione dell'inchiesta. Il prossimo passo potrebbe essere la richiesta di rinvio a giudizio

Il pizzo sulla busta paga come strumento di ricatto: poco più di due mesi dopo l’operazione “Stipendi spezzati”, eseguita dai carabinieri di Licata, la Procura chiude l’inchiesta e si appresta a mandare a processo i sette indagati, qualcuno dei quali ha parzialmente ammesso i fatti nelle scorse settimane.

Il pubblico ministero Carlo Cinque ha fatto notificare gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

I destinatari sono: Salvatore Lupo, 41 anni, di Favara, amministratore unico della cooperativa Suami che gestisce una comunità per disabili psichici (finita peraltro al centro di un’altra inchiesta per maltrattamenti), Maria Barba, detta Giusy, 35 anni, moglie di Lupo, ritenuta la responsabile di fatto delle due sedi operative della struttura; Rosa Sferrazza, 66 anni, di Favara, considerata la “prestanome” di Lupo dal febbraio del 2016; Caterina Federico, 33 anni, di Licata, presunta responsabile di fatto dal 2008 al 2016 di una delle sedi operative della cooperativa; Veronica Sutera Sardo, 30 anni, di Agrigento, assistente sociale delle cooperative; Roberto Russello, 41 anni, di Favara, dipendente di una residenza per anziani al quale si contesta di avere dato un contributo ad alcuni dei principali indagati nel minacciare alcuni impiegati della cooperativa; e Linda Modica, 50 anni, di Licata, operatrice della struttura.

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Gli indagati (difesi dagli avvocati Domenico Russello, Salvatore Pennica, Alfonso Neri e Salvatore Manganello) avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere sentiti o produrre delle memorie.

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