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Piscina comunale, sfuma l'idea di una riapertura: il privato pronto a chiedere i danni

Nonostante gli annunci, l'Ente non finanzierà l'acquisto della nuova caldaia e chiede anzi al gestore di farsene carico: questo non ci sta e diffida il Municipio

La piscina di Villaseta, chiusa durante il periodo Covid e poi perché priva di una caldaia funzionante, sembra destinata a rimanere inutilizzata e non gestita come altre opere pubbliche in città.

Emerge infatti che il Municipio sia ai "ferri corti" con la ditta che ha ottenuto in gestione la struttura ormai alcuni anni fa, tanto che il privato sarebbe pronto a ricorrere alle vie legali.

Cosa era noto finora: il Comune, fino ad una certa data, aveva sostenuto di non poter provvedere a riparare la caldaia della piscina perché il bene non era accatastato, risultando l'area ancora di proprietà del Demanio pubblico. Superate questa fase, aveva garantito a fine gennaio l'assessore allo Sport Costantino Ciulla, l'ente avrebbe lavorato per "un'eventuale sostituzione a nostro carico del bruciatore della caldaia" e che lo stesso stava "valutando una serie di cose da fare per far sì che si possa sistemare immediatamente questo impianto  - dice Ciulla - e renderlo fruibile. Stiamo cercando la soluzione migliore".

Parole che sono rimaste però solo sulla carta: si scopre infatti adesso che il 28 febbraio scorso il Comune ha scritto alla società sportiva dicendo che "gli interventi di manutenzione straordinaria necessari per la riapertura dell'impianto e della relativa fruizione al pubblico" sono a carico loro "come previsto dal contratto di appalto e dal capitolato speciale di appalto". 

Una linea che non trova in alcun modo l'avallo del privato, che, attraverso il proprio legale di fiducia, ha già inviato una dura nota a Palazzo dei Gigenti, con la quale evidenza che nel contratto non vi è alcun onere per svolgere interventi di manutenzione straordinaria. 

Così la società ha dato 5 giornid i tempo al Comune per chiarire la situazione e "convocare un tavolo tecnico sulla questione, al fine di trovare una soluzione ad essa". Contestualmente, intima a Palazzo dei Giganti di porre in essere i lavori di manutenzione straordinaria". In caso contrario il privato si riserva di "quantificare e richiedere i danni al Comune er il comportamento abusivo da esso tenuto nella qualità di stazione appaltante".

Il rischio è, molto concretamente, non solo di una lunga causa, ma di negare ancora per molto, molto tempo, il diritto ai cittadini e agli sportivi di fruire di uno dei pochi impianti rimasti in funzione in questa parte della provincia.

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