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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Piano regolatore, Legambiente: "Ecco le nostre richieste"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Legambiente Agrigento -  dopo aver partecipato con propri contributi a tutti gli incontri del tavolo di concertazione organizzato dall’Amministrazione Comunale di Agrigento previsto per la formulazione delle Direttive Generali per la Revisione del PRG - manifesta soddisfazione per l’interessante e partecipato dibattito svoltosi in queste ultime settimane, strutturato su contributi scritti e interventi molto densi e pertinenti.

Riteniamo che i momenti dedicati alla “partecipazione” siano fondamentali per la crescita delle comunità, in modo particolare per la nostra che soffre di un deficit di fiducia rispetto a tutto ciò che investe gli interessi collettivi, facendo prevalere - con il disinteresse, molto spesso -  quelli di tipo particolaristico.

Legambiente ha posto al tavolo della discussione le domande:

- Quali sono i grandi temi ai quali il PRG attuale non dà adeguata risposta? 

- Quali sono le criticità che non sono state risolte nella pianificazione vigente?

A tali domande i rappresentanti dell’Associazione hanno provato a dare risposta cercando la condivisione degli altri “partecipanti al tavolo”. Per punti si possono sintetizzare nella:

●       valorizzazione e recupero delle direttive approvate dal Consiglio Comunale nel 1996 che risultano in gran parte disattese;

●       necessità di correggere il sovradimensionamento del Piano, cioè l’aumento più del necessario delle aree edificabili, per realizzare sostanzialmente altre seconde e terze case.

●       opportunità di contenere conseguentemente il “consumo di suolo”, operando un recupero e una riqualificazione delle volumetrie già esistenti al fine di dotare la città di quel patrimonio edilizio che possa servire anche allo sviluppo della filiera turistica.

●       necessità di pianificare la difesa del suolo e della costa con interventi non puntuali ma di bacino e di unità fisiografica;

●       esigenza di rinaturalizzare il viale delle Dune e prevedere la realizzazione di strutture alberghiere a basso impatto paesaggistico tra questo e via degli Imperatori.

●       compiuta realizzazione nelle periferie i luoghi destinati alla socialità, sottraendoli all’abbandono e all’incuria, rendendoli “abitabili” dai residenti. 

●       ri-omogeneizzazione delle aree edificate, come il Villaggio Mosè, che hanno volumetrie dissonanti: grandi palazzi accanto a case unifamiliari, anche in chiave di sviluppo del settori legati al commercio e al turismo.

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