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Cronaca San Leone

“Armati” di bombole di ossigeno e tute da sub, bloccati a San Leone tre catanesi

I poliziotti della sezione Volanti della Questura hanno proposto per tutti dei fogli di via obbligatori, erano venuti per pescare di frodo i ricci

Da Catania ad Agrigento, in trasferta con un’autovettura, “armati” di bombole di ossigeno, tute e attrezzature da sub, per pescare di frodo ricci di mare. A pizzicare i tre – di 60, 50 e 25 anni – sono stati i poliziotti della sezione Volanti della Questura. Agenti che li hanno proposti per altrettanti fogli di via obbligatori. Non appena il questore firmerà – ieri sembrava essere una questione di ore – i tre non potranno rimettere piede, per i prossimi tre anni, nella città dei Templi.

Erano le 23,30 di lunedì quando quell’auto, al porticciolo di San Leone, è stata notata da qualche agrigentino che insospettitosi ha subito allertato il numero unico d’emergenza: il 112. E’ accorsa la prima pattuglia disponibile delle Volanti ed effettivamente i poliziotti hanno trovato i tre catanesi che si aggiravano porticciolo porticciolo. Non si erano ancora immersi, ma le attrezzature al seguito non lasciavano alcun dubbio: sarebbe stata una serata di pesca abusiva di ricci. Ecco dunque che dopo l’identificazione, i tre nominativi sono stati proposti per il foglio di via obbligatorio.

Una storia già vista, comunque. Al porticciolo di San Leone, a fine novembre scorso, i carabinieri della compagnia di Agrigento, riuscirono a bloccare tre catanesi, dai 35 ai 40 anni, che, allora, infischiandosene delle normative anti-Covid che vietavano il trasferimento senza un legittimo motivo da un Comune all'altro, si erano spostati per pescare di frodo. Anche allora, fu determinante la segnalazione di un agrigentino che ha notato qualcosa di anomalo, anziché girarsi dall’altro lato, da cittadino coscienzioso, ha fatto scattare l’allarme. Complessivamente vennero elevate ai tre contravvenzioni per 8.500 euro e scattò anche il sequestro delle attrezzature per la pesca subacquea e l'imbarcazione che era stata trasportata fino ad Agrigento con un carrello. A novembre, i 3 vennero bloccati mentre stavano scaricando i sacchi con circa 3 mila ricci di mare, per un valore sul mercato di 4 mila. La pesca sportiva consente un massimo di 50 esemplari. 

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