Un impedimento di natura professionale del difensore dell'imputato, l'avvocato Giuseppe Scozzari, ha fatto slittare l'udienza preliminare a carico del notaio Antonino Pusateri, 68 anni, accusato di essersi appropriato di 81.500 euro destinati ai tributi.

L’imputato, durante le indagini, si è difeso sostenendo che si tratta degli stessi fatti per i quali ha già patteggiato due anni di reclusione per una vicenda che ipotizzava importi ben superiori, vale a dire 2 milioni di euro. La Procura ritiene invece che si tratti di episodi ulteriori a quelli per i quali è stato già giudicato. A decidere chi delle due parti ha ragione sarà il gup Francesco Provenzano che ha rinviato l'udienza al 6 dicembre. Intanto all'udienza precedente Pusateri, ha risarcito due avvocati, padre e figlio, che hanno ritirato la loro costituzione di parte civile. 

Pusateri, imputato di peculato, si sarebbe appropriato dei soldi che i clienti del suo studio gli avevano versato per pagare i tributi. Quelle somme, sostiene l’accusa, non sarebbero state mai versate all’Agenzia delle Entrate. La vicenda giudiziaria che ha avuto come protagonista Pusateri ha già attraversato diverse tappe. L’ultima, prima della nuova richiesta di rinvio a giudizio per peculato, è stata l’assoluzione dall’accusa di avere realizzato una maxi evasione di Iva, Irpef e Irap. La Procura gli contestava di non avere indicato nella dichiarazione di imposte del 2009, “elementi attivi” per circa 8 milioni di euro.