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Cronaca Palma di Montechiaro

Arresti a Palma di Montechiaro, il sindaco: "Collaborazione della gente dimostra forte cambiamento"

Pasquale Amato parla ad AgrigentoNotizie: "Orgoglioso delle parole pronunciate dal capo della Squadra Mobile. Adesso lo Stato ci sia vicino: non è possibile condividere un paese con la mafia"

"Mi inorgogliscono non poco le parole del dirigente della Squadra Mobile di Agrigento che ha chiaramente parlato di un cambiamento a Palma di Montechiaro. E’ sotto gli occhi di tutti ed è un percorso che bisogna continuare insieme a tutta la comunità". Parla così – ad AgrigentoNotizie - Pasquale Amato, sindaco di Palma di Montechiaro, destinatario negli ultimi mesi di diverse lettere anonime con minacce di morte.

Il primo cittadino interviene in seguito alle dichiarazioni del capo della Squadra Mobile di Agrigento pronunciate nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell'operazione che ha portato all’arresto di Luigi e Giuseppe Bracco, padre e figlio palmesi di 59 e 31 anni, accusati del tentato omicidio di Epifanio Cammarata, genero e cognato degli arrestati.

"In occasione delle minacce da me ricevute, - ha detto ancora il sindaco - scrissi al presidente della Repubblica dicendo che non si può lasciare che una persona venga colpita diverse volte in poco tempo. Io non posso essere sindaco di un paese che deve convivere con la mafia. Se da una parte continuo ad urlare il bisogno di riconquista di questa terra, dall’altro non posso che essere felice delle parole del dottore Minardi. C’è un cambiamento che si avverte giorno dopo giorno: il 10 ottobre scorso, in una manifestazione di solidarietà organizzata dopo le minacce da me ricevute, ho trovato una scalinata gremita con oltre millecinquecento persone. Non servono altre spiegazioni".

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