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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'inchiesta

Lavori affidati alle imprese degli amici, scoperto sistema di corruzione al Parco di Selinunte: 6 misure cautelari

Le commesse venivano affidate a un cartello di ditte agrigentine, riconducibili alle figure dei tre imprenditori. L'allora vertice dell'ente e un funzionario di Favara, in qualità di Rup, hanno ricevuto soldi, assunzioni e altre utilità

Ci sono anche degli agrigentini fra i destinatari dei sei provvedimenti cautelari, disposti dal gip del tribunale di Marsala in accoglimento della Procura, a carico di indiziati, a vario titolo, di aver preso parte a plurimi episodi di corruzione e abuso d'ufficio, consumatisi presso il Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, negli anni 2020 e 2021. Le misure cautelari, già notificate dalla Guardia di finanza di Trapani, impongono ai destinatari - pubblici ufficiali e imprenditori -  la temporanea interdizione dai pubblici uffici e il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione.

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Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle di Castelvetrano dall'estate del 2020, hanno consentito di accertare molteplici irregolarità nella concessione di appalti pubblici da parte dell'ente archeologico, constatando numerosi episodi illeciti a carico dell'allora direttore del Parco, due funzionari regionali e tre privati imprenditori. Nel corso delle investigazioni, durate quasi due anni ed eseguite mediante incroci di banche dati, intercettazioni telefoniche, analisi di tabulati telefonici, telecamere occulte, accertamenti bancari e, non da ultimo, attività di pedinamento, i finanzieri, avvalendosi delle più sofisticate tecnologie d'indagine, hanno inoculato un "trojan" sul dispositivo cellulare in uso a uno degli imprenditori, legato all'ex direttore del Parco da solidi e ben celati legami d'amicizia.

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Grazie al captatore informatico, la Guardia di finanza, attivando il microfono del cellulare infetto, è riuscita a costruire un quadro probatorio di assoluto rilievo, utile a dimostrare l'esistenza, all'epoca delle indagini, di un patologico sistema clientelare al Parco archeologico selinuntino, preordinato all'assegnazione di pubbliche commesse a un cartello d'imprese, perlopiù agrigentine, riconducibili alle figure dei tre imprenditori. In sintesi, a fronte di una rotazione formale degli operatori economici chiamati a lavorare al Parco, la Guardia di finanza ha constatato che le imprese beneficiarie apparivano puntualmente riconducibili, per il tramite di soggetti "prestanome", gli imprenditori legati all'allora direttore da diretti e radicati rapporti di amicizia.

In tale contesto, i finanzieri hanno accertato che molte delle procedure di somma urgenza imbastite dall’ente venivano scientemente e artatamente organizzate “a tavolino”, sulla base di rapporti collusivi tra i pubblici funzionari e le private imprese.

I finanzieri hanno ricostruito che a fronte dell’assegnazione di pubblici lavori, gran parte dei quali attribuiti in somma urgenza e attraverso uno strumentale utilizzo del mercato elettronico della pubblica amministrazione, il responsabile dell’ente percepiva dalle imprese affidatarie varie utilità: opere di ristrutturazione in abitazioni private nella disponibilità del pubblico ufficiale e di familiari di quest’ultimo, situate fra Palermo e Agrigento, nonché interventi di trasloco, giardinaggio e disinfestazione.

Analoghe condotte corruttive venivano rilevati a carico del funzionario di Favara, il quale, in qualità di Rup di vari appalti contestati dalla Guardia di Finanza, facilitava l'illecita assegnazione delle commesse a favore di alcune ditte, da queste ricevendo soldi e l'assunzione lavorativa di propri familiari. Tra gli episodi illeciti maggiormente significativi, spiccano gli appalti legati ai lavori di adeguamento Covid-19 svolti al museo del Satiro danzante di Mazara del Vallo nel giugno 2020 e quelli relativi alla preparazione dell'evento di commemorazione dei coniugi Tusa, tenutosi nel dicembre dello stesso anno presso l'area archeologica selinuntina.

Il Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria rappresenta uno dei più straordinari siti di interesse storico, culturale ed artistico del Mediterraneo, classificandosi al primo posto in Europa per estensione territoriale, meta annuale di numerosi visitatori e studiosi provenienti da ogni parte del mondo. Le investigazioni condotte dalla compagnia Guardia di finanza di Castelvetrano sotto il coordinamento della Procura di Marsala, culminate nell'esecuzione dei provvedimenti cautelari, perseguono lo scopo di tutelare la legalità e il buon andamento della pubblica amministrazione, garantendo parità di diritti alle imprese che, quotidianamente, scelgono di operare con correttezza e nel rispetto delle norme vigenti.

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