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Cronaca Palma di Montechiaro

"Uccise il cognato dopo continui litigi", pg chiede condanna più che dimezzata

Secondo il magistrato che rappresenta l'accusa al processo di appello al 39enne Raimondo Burgio, ritenuto colpevole dell'omicidio di Ignazio Scopelliti, devono essere concesse le attenuanti della provocazione e le generiche: proposti 8 anni (17 anni e 4 mesi in primo grado)

Otto anni di reclusione contro i 17 e 4 mesi del processo di primo grado per effetto del riconoscimento delle attenuanti generiche e della provocazione: sono le richieste del sostituto procuratore generale Giuseppe Fici nei confronti di Raimondo Burgio, 39 anni, di Palma, accusato di avere ucciso il cognato Ignazio Scopelliti, 45 anni.

Il delitto è avvenuto il primo novembre del 2018, a colpi di pistola, davanti all'abitazione della madre dell'imputato. In primo grado, lo scorso 14 maggio, il gup di Agrigento Francesco Provenzano aveva escluso l'aggravante della premeditazione - che avrebbe fatto aumentare la pena in maniera considerevole - ma non gli aveva riconosciuto le attenuanti generiche e della provocazione che adesso, secondo il pg, vanno, invece, applicate. Il processo è stato aggiornato al 14 aprile per le arringhe dei difensori di parte civile Giuseppe Vinciguerra e Rossana Avanzato e dei legali dell'imputato, gli avvocati Francesco Scopelliti e Salvatore Pennica.

All'origine dell'omicidio, secondo la ricostruzione dei fatti operata dal pm, ci sarebbero stati dei contrasti accesi fra la vittima e la moglie, sorella dell'imputato, i cui rapporti si erano incrinati tanto da arrivare a una separazione molto conflittuale.

Burgio, venditore di bombole Gpl e acqua minerale, in un primo momento, quando nell’immediatezza dei fatti fu sentito come testimone, aveva negato i fatti. Quando ha appreso che le immagini del sistema di videosorveglianza di un’abitazione lo avevano immortalato nitidamente mentre sparava al cognato, in pieno centro, in via Palladio, il cambio di strategia e la confessione precisando che andava in giro armato e aveva sparato per timore.

La difesa ha sempre sostenuto che si è trattato di legittima difesa. 

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