"Pistola e cartucce nascoste sotto il lavandino", assolto agricoltore quarantenne
Pino Azzarello, coinvolto pure nell'inchiesta su una faida a Palma, è stato scagionato dalle accuse di ricettazione, detenzione di arma clandestina e possesso illegale di munizioni
Assoluzione per non avere commesso il fatto: il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Wilma Angela Mazzara, ha scagionato un bracciante agricolo - Pino Azzarello, 40 anni, di Palma di Montechiaro - finito sotto processo con l'accusa di detenzione illegale di armi e munizioni.
Il suo arresto, eseguito dai carabinieri il 12 dicembre del 2017, era scattato nell'ambito di un'operazione di controllo. I militari avevano perquisito la sua abitazione e sotto un lavandino, nascoste dentro una busta di plastica, erano state trovate una pistola calibro 9 e trenta cartucce. Accanto c'era anche un flacone con dell'olio usato per lubrificare le armi.
Azzarello (difeso dall'avvocato Teresa Balsamo), che peraltro è stato negli anni successivi coinvolto in un'inchiesta su una faida a Palma, con due omicidi e un giro di armi connesso, ha dimostrato che l'arma e le munizioni ritrovate non appartenevano a lui.