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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il delitto di contrada Cipolla / Palma di Montechiaro

Omicidio Castronovo, notte di indagini: test dello stub per una decina di sospettati

Il bracciante agricolo è stato freddato nei pressi del suo appezzamento di campagna da almeno due killer. Interrogati alcuni testimoni

Sono state fatte una decina di prove dello stub, durante la notte, per cercare elementi investigativi utili all'inchiesta sull'omicidio di Angelo Castronovo, il bracciante agricolo sessantacinquenne di Palma di Montechiaro ucciso ieri in un agguato nelle campagne di Licata.

Gli esiti dei tamponi, capaci di raccogliere tracce di esplosivo, arriveranno nei prossimi giorni. E' stata una notte di lavoro per i carabinieri del nucleo Investigativo di Agrigento, della compagnia di Licata e per il sostituto procuratore Giulia Sbocchia che, assieme al procuratore capo facente funzioni Salvatore Vella, coordina il fascicolo d'inchiesta su quella che è stata una vera e propria esecuzione.

Sono state sentite anche diverse persone, oltre all'automobilista di passaggio che ha visto il cadavere di
Castronovo e ha chiamato il 112.  Angelo Castronovo, che in passato era stato coinvolto nelle indagini su due omicidi, è stato raggiunto dai killer mentre stava effettuando dei lavori di movimento terra con un camion su
un fondo di contrada Cipolla, lungo la strada di collegamento per Campobello di Licata. 

Durante la notte, inoltre, ci sono state numerose perquisizioni alla ricerca delle armi utilizzate per uccidere Angelo Castronovo di Palma di Montechiaro e del mezzo, forse un'autovettura, che i killer hanno usato per arrivare fino
a contrada Cipolla a Licata.

I carabinieri del nucleo Investigativo di Agrigento e quelli della compagnia di Licata hanno setacciato più magazzini, case rurali e abitazioni, mentre altri colleghi si occupavano, in caserma, di interrogare alcune persone, eseguendo anche le prove dello stub.

Il bracciante agricolo sarebbe stato raggiunto da un colpo di fucile, caricato a pallettoni, forse mentre era sul camion. Probabilmente ha cercato di scappare, lasciando lo sportello del lato guida del mezzo pesante aperto. Sarebbe stato raggiunto da un altro colpo di fucile e poi finito con un colpo di pistola alla tempia.

Le armi utilizzate sarebbero state dunque due, anche se carabinieri e Procura attenderanno la conferma dall'esame autoptico. Durante la notte sono state fatte diverse perquisizioni proprio per provare a ritrovare le armi o comunque raccogliere elementi utili all'inchiesta. 

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