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L'inchiesta / Palma di Montechiaro

Omicidio Castronovo, si indaga sul recente passato: la vittima era sospettata di un'estorsione

Nel mirino degli inquirenti le accuse che un palmese, residente a pochi chilometri dal luogo dell'omicidio, aveva rivolto al bracciante. Indagini a tappeto di procura e carabinieri per dare un volto ai killer

Non solo la faida che fra il 2015 e il 2017 ha provocato due morti ammazzati come conseguenza per il furto di un trattore. Gli inquirenti che scavano sul passato di Angelo Castronovo, il bracciante agricolo di 65 anni ucciso in un agguato ieri pomeriggio in contrada Cipolla, indagano su alcuni episodi recenti.

Castronovo, accusato in un primo momento di avere messo a segno entrambi gli omicidi (ai danni di Enrico Rallo e Salvatore Azzarello), è finito a processo solo per un giro di armi connesso all'inchiesta tanto che, dopo 18 mesi fra carcere e domiciliari, era tornato libero.

Ieri l'epilogo con i killer - almeno due visto che sarebbero stati usati un fucile e una pistola - che lo hanno freddato a pochi metri dal camion con cui stava eseguendo dei lavori di movimento terra.

I carabinieri, coordinati dal procuratore facente funzioni Salvatore Vella e dal pm Giulia Sbocchia, ipotizzano che possa trattarsi della terza puntata della faida ma stanno valutando pure un episodio recente. Pare che Castronovo fosse stato accusato di estorsione, per una vicenda connessa a un posto di lavoro in un'azienda, da un palmese che abita poco distante dal luogo dell'omicidio.

Queste due e altre piste sono sul tavolo degli inquirenti che, in poco più di 24 ore, hanno eseguito perquisizioni, stub e interrogatori. 

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