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Corte di assise / Palma di Montechiaro

La faida con due omicidi per un trattore, vedova in aula: "Mio marito non mi raccontò nulla"

La moglie di Salvatore Azzarello ha deposto al processo: "Era riservato e non mi disse mai niente, ho letto solo dai giornali i retroscena del furto del mezzo agricolo"

"Mio marito non mi disse nulla, era molto riservato e non mi mostrò preoccupazione per qualcosa che gli era capitato". E' quanto ha detto (in realtà tradotto da un dialetto stretto che a tratti ha messo in difficoltà il pm abruzzese Gloria Andreoli) la vedova di Salvatore Azzarello, ucciso a 37 anni il 22 agosto del 2017 nelle campagne di Villaggio La Loggia, in territorio di Palma di Montechiaro. 

L'inchiesta avrebbe fatto luce su una vera e propria faida. Ad innescare la violenza sarebbe stato il furto di un trattore. Il 9 novembre del 2015, prima dell'omicidio di Azzarello, fu assassinato Enrico Rallo, 39 anni, colpito da numerosi colpi di arma da fuoco nei pressi di un bar perchè sospettato di avere avuto un ruolo nel furto di un trattore ad Azzarello che avrebbe preso parte all'agguato insieme al suo gruppo. "Ho letto sui giornali che erano stati Onolfo e Rallo a rubare il mezzo ma non so altro", ha aggiunto la donna.

Secondo i pm, la morte di Rallo sarebbe stata vendicata da alcuni parenti e amici che decisero di uccidere Azzarello. "Quel giorno - ha aggiunto la donna - mi chiamò mio figlio ma inizialmente non mi disse nemmeno la verità". Entrambi gli omicidi, secondo un'ipotesi investigativa rimasta tale, sarebbero stati messi a segno dal bracciante di 65 anni Angelo Castronovo, ucciso il 31 ottobre e imputato nel processo, in corso davanti alla Corte di assise presieduta da Giuseppe Miceli, con dodici imputazioni in materia di armi. 

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