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Sabato, 20 Aprile 2024
Tribunale / Palma di Montechiaro

Due omicidi per il furto di un trattore, processo riparte dopo l'azzeramento

La difesa contesta il provvedimento del presidente del tribunale che aveva sostituito l'intera Corte di assise: dopo la sosta estiva si riprende con i nuovi testi

Il processo scaturito dall'inchiesta per la faida di Palma, con due omicidi messi a segno come conseguenza di una scia di sangue innescata per il furto di alcuni attrezzi agricoli, riparte da dove si era fermato dopo l'azzeramento: la presidente della seconda sezione penale, Wilma Angela Mazzara, aveva chiesto di astenersi avendo emesso una sentenza in un procedimento collegato.

Il presidente del tribunale di Agrigento, Pietro Maria Falcone, ha accolto la richiesta di non trattare il dibattimento che è stato assegnato alla Corte di assise presieduta da Giuseppe Miceli con a latere Manfredi Coffari. La difesa - in particolare l'avvocato Antonino Gaziano - aveva contestato il provvedimento di riassegnazione della Corte perchè "anzichè sostituire il solo presidente ha disposto la sostituzione integrale sottraendo gli imputati, dopo che era già iniziato il dibattimento, ai loro giudici naturali secondo un principio che è sancito dalla Costituzione". 

Tesi che, tuttavia, è stata rigettata dalla Corte secondo cui la nuova assegnazione è stata necessaria per "ragioni organizzative degli uffici". Il pm Gloria Andreoli, le parti civili e i difensori hanno quindi dato il consenso a utilizzare gli atti già acquisiti. 

Si riparte da capo il 15 settembre: in precedenza erano stati sentiti alcuni investigatori che avevano seguito il caso.
Undici gli imputati. Si tratta di: Ignazio Rallo, 40 anni; Roberto Onolfo, 29 anni; Giuseppe Rallo, 28 anni; Angelo Castronovo, 64 anni; Pino Azzarello, 40 anni; Giuseppe Azzarello, 23 anni; Carmelo Pace, 49 anni; Noemi Maria Concetta Oteri, 22 anni; Giacomo Alotto, 62 anni; Gaetano Gioacchino Burgio, 50 anni e Giuseppe Giganti, 44 anni.

L'inchiesta ha tagliato fuori alcune accuse che non avevano retto sul piano indiziario al vaglio di gip e tribunale del riesame. Onolfo e Ignazio Rallo sono accusati di avere vendicato l'omicidio di Enrico Rallo - fratello di quest'ultimo - uccidendo il trentasettenne Salvatore Azzarello.

L'inchiesta avrebbe fatto luce su una vera e propria faida. Ad innescare la violenza sarebbe stato il furto di un trattore. Teatro della vicenda è Palma dove il 9 novembre del 2015 e il 22 agosto del 2017 vengono messi a segno due agguati.

Del primo ne fa le spese Enrico Rallo, trentanovenne colpito da numerosi colpi di arma da fuoco nei pressi di un bar perchè sospettato di avere avuto un ruolo nel furto del mezzo agricolo. Secondo i pm, la morte di Rallo sarebbe stata vendicata da alcuni parenti e amici che decisero di uccidere Azzarello: le indagini hanno accertato anche un giro di armi. 

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