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Cronaca Palma di Montechiaro

La faida di Palma per il furto di alcuni attrezzi, confermato arresto di un indagato

L'inchiesta che avrebbe fatto luce su due omicidi, avvenuti fra il 2015 e il 2017, al vaglio del tribunale del riesame che ha già adottato la prima decisione

"L'ordinanza cautelare ha un vizio di forma insanabile perchè sono state utilizzate delle intercettazioni di un altro procedimento su un giro rapine in cui erano coinvolti alcuni degli indagati, la Cassazione ha stabilito di recente limiti consistenti a questa prassi": la difesa del trentanovenne Ignazio Rallo, accusato dell'omicidio del trentasettenne Salvatore Azzarello come rappresaglia per vendicare l'uccisione del fratello Enrico, chiede al riesame l'annullamento dell'ordinanza cautelare in carcere. Ieri mattina è stato discusso al tribunale della libertà il ricorso degli avvocati Giovanni Castronovo, Chiara Proietto e Maria Licata con cui sollecitano l'annullamento dell'arresto per questioni di forma ma non solo.

"L'ipotesi degli inquirenti - hanno aggiunto i difensori - non è supportata da solidi elementi indiziari. Non si capisce come sarebbe dimostrabile un ruolo di esecutore materiale o mandante". Intanto arriva il primo vaglio con la decisione del riesame di confermare gli arresti domiciliari nei confronti di Pino Azzarello, 39 anni, accusato di quattro ipotesi di detenzione illegale di armi. Uno dei singoli capi, però, è stato annullato.

L'ordinanza cautelare, che ha disposto cinque arresti, fra carcere e domiciliari, è stata firmata dal gip Stefano Zammuto su richiesta del pm Alessandra Russo. L'operazione, eseguita da carabinieri e squadra mobile, è scattata il 21 luglio. L'inchiesta ha fatto luce su una vera e propria faida che, fra il 2015 e il 2017, ha provocato due omicidi. Ad innescare la violenza sarebbe stato il furto di alcuni attrezzi agricoli. Teatro della vicenda è Palma dove il 9 novembre del 2015 e il 22 agosto del 2017 vengono messi a segno due agguati. Del primo ne fa le spese Enrico Rallo, trentanovenne colpito da numerosi colpi di arma da fuoco nei pressi di un bar. Ad ucciderlo, secondo la Procura, sarebbero stati Angelo Castronovo, 63 anni e Salvatore Azzarello, 37 anni.

Secondo i pm, la morte di Rallo sarebbe stata vendicata da alcuni parenti e amici che decisero di uccidere Salvatore Azzarello: Giuseppe Rallo, 27 anni; Ignazio Rallo, 39 anni; Roberto Onolfo, 27 anni e Angelo Castronovo, 63 anni. Il gip ritiene, invece, che i gravi indizi sussistano solo a carico di Ignazio Rallo e Roberto Onolfo, finiti in carcere insieme a Castronovo (quest’ultimo accusato di entrambi gli omicidi, ma il gip ha ritenuto carente il quadro indiziario per entrambi gli episodi). La sua posizione non è stata impugnata al riesame. Per gli altri si attende esito.

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