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Ecco com'è andata / Palma di Montechiaro

"No" alla sfilata dei cavalli a Palma di Montechiaro, la Questura ha provato a salvare le tradizioni .. ma le certificazioni non sono arrivate

Il corteo contava ben 139 animali e cavalieri. Troppi, di fatto, per avere le necessarie autorizzazioni. Fino a stamattina, l'autorità provinciale di pubblica sicurezza ha atteso che il sindaco fornisse le certificazioni richieste dalla legge

Il "no" alla sfilata dei cavalli - una diffida firmata dal questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, - non è arrivato d'emblée. Fino ad ieri sera, l'autorità provinciale di pubblica sicurezza aveva provato a salvare il salvabile della tradizione di Palma di Montechiaro. 

La sfilata di cavalli, prevista a partire dalle ore 15 di domani al seguito della processione del simulacro della Madonna del Castello, contava di ben 139 animali e cavalieri. Troppi, di fatto, per avere le necessarie autorizzazioni senza garantire almeno 300 steward (di norma sono due per cavallo, oltre al cavaliere). La Questura di Agrigento, fino ad ieri sera, appunto, ha tentato di fare in modo che la sfilata potesse tenersi, ma con solo 8, o al massimo 10, cavalli condotti da tre persone ciascuno. Ed ha, inevitabilmente, chiesto le autocertificazioni per i cavalieri che non devono avere pendenze con la giustizia. Ed in merito al percorso, venivano, naturalmente, vietate soste, fermate e gesti, di qualunque natura, verso case, palazzi o persone, stabilendo una durata di al massimo due ore. Chiesta anche la presenza della polizia municipale per seguire il corteo dei cavalieri e quella del personale sanitario, con almeno due ambulanze pronte ad intervenire, nonché - sempre ai fini della garanzia della massima sicurezza - la distanza di almeno 4 metri fra cavalli e pubblico. Prescrizioni alle quali l'autorità locale, il sindaco Stefano Castellino, non è riuscito ad adeguarsi. Le comunicazioni, in merito alla sfilata dei cavalli, dovevano arrivare in Questura almeno 15 giorni prima e dovevano essere fornite le certificazioni di sicurezza. Ma non è stato fatto. Sarebbe bastato semplicemente, entro le 8,30 di oggi, fornire quanto chiesto dalle norme e dunque dall'autorità provinciale di pubblica sicurezza e, rimodulando anche il numero dei partecipanti, la sfilata sarebbe stata autorizzata. Eppure così non è stato. Non ha potuto essere nonostante il sindaco Castellino ha spiegato, nella richiesta di revoca della diffida, che "i cavalieri e i possessori dei cavalli che hanno chiesto di partecipare, per la stragrande maggioranza, sono gli stessi che sono stati ammessi nelle precedenti manifestazioni". "Questo ente non ha accesso alla banca dati per la verifica dei precedenti penali" - ha scritto il sindaco Castellino alla Questura, chiedendo i nominativi di coloro che dovevano essere esclusi - . In merito al percorso, il primo cittadino di Palma di Montechiaro ha evidenziato che "è rimasto sempre lo stesso da secoli, anzi negli ultimi anni è stato ridotto e quest'anno ancora ulteriormente: i cavalli abbandonerebbero il corteo all'incrocio tra la via Roma e Corso Odierna per evitare il tratto più a rischio". La richiesta di revoca della diffida ricevuta venerdì è stata firmata e presentata oggi in Questura. Una richiesta che però, di fatto, non ha fornito le indispensabili ed esaurienti risposte e garanzie (le certificazioni soprattutto ndr.) indicate e prescritte dall'autorità provinciale di pubblica sicurezza. Quindi tanto la Questura, quanto la Prefettura, null'altro hanno potuto fare se non respingere la richiesta di revoca della diffida. Perché le regole sono regole. E non serve tentare di ricordare che "così si è sempre fatto". 

"Cavalieri con rilevanti precedenti penali e percorso non sicuro": questore vieta la sfilata di cavalli per la processione Madonna del Castello

Sindaco: "La sicurezza non può cancellare le tradizioni"

"Da diverse settimane ci siamo occupati di organizzare quello che è un appuntamento imperdibile da 4 secoli, la festa della Madonna del Castello e la relativa sfilata dei cavalli - ha annunciato il sindaco di Palma di Montechiaro sui social - . Abbiamo portato avanti l'iter di consuetudine e abbiamo migliorato il numero delle transenne, ridotto il percorso, quando ritenevamo essere necessario. Ma ieri, alle 19,30, mi è stata comunicata la diffida che mi intima il divieto di organizzazione della sfilata. Abbiamo contro dedotto inviata alla Questura, ma ho ricevuto la conferma del divieto di svolgimento della sfilata dei cavalli - ha proseguito Castellino - . Non condivido la scelta della Questura di Agrigento, ma non possiamo far altro che obbedire all'ordine dell'autorità provinciale di pubblica sicurezza. Le norme della sicurezza che sono fondamentali e importanti non possono in alcun modo cancellare le tradizioni secolari della nostra terra. Come nel palio di Siena e nel lancio delle arance di Ivrea, bisogna coniugare correttamente la sicurezza, ma anche il conservare il patrimonio immateriale della nostra regione. La mia città da anni ha intrapreso un percorso di rinascita e di legalità, questo diniego deve essere una ulteriore spinta per migliorarci ulteriormente, dobbiamo fare capire a tutti che Palma è migliorata e merita il massimo rispetto. Noi siamo un grande popolo e lo dimostreremo domani quando con ordine disciplina accoglieremo la nostra Madonna chiedendole scusa per l'assenza dei suoi cavalieri. Siamo pronti, inoltre, a confrontarci con tutte le istituzioni - ha concluso Castellino - che rispettiamo anche quando non condividiamo alcune scelte per dimostrare che il percorso di rinascita di questa comunità continua velocemente nella speranza che questi 'incidenti' non abbiano a ripetersi in futuro".". 

Tradizioni e sicurezza devono essere sempre coniugate 

Per conservare il patrimonio immateriale della festa della Madonna della Catena, consentendo la sfilata dei cavalli, visto che c'era una totale disponibilità e apertura da parte dell'autorità provinciale di pubblica sicurezza sarebbe, forse, soltanto bastato adeguarsi alle prescrizioni richieste della Questura di Agrigento: solo 8, o al massimo 10, cavalli condotti da tre persone ciascuno e fornire le autocertificazioni per i cavalieri che non devono avere pendenze con la giustizia. E forse tutto avrebbe potuto farsi, seppur appunto in numero ridimensionato di cavalli e cavalieri partecipanti, se soltanto fosse stato rispettato il termine di almeno 15 giorni per fornire le certificazioni richieste dalla legge. La Questura non aveva, e non ha, nessuna intenzione di cancellare le tradizioni di nessuna realtà. Ha il dovere però di far rispettare quelle che sono le regole di un ordinato, legale e sicuro vivere civile. Vale per Palma di Montechiaro quanto per altre realtà. 

Questura: Mancati adempimenti e totale assenza di garanzie per l'incolumità

"La comunicazione circa le modalità della manifestazione non è stata fatta nei termini (15 giorni prima), ma è arrivata solo 24 ore fa - ha ufficialmente spiegato la Questura di Agrigento - . Nessun divieto è stato fatto, la diffida ricordava al sindaco che oltre alla comunicazione tardiva non vi erano certificazioni di sicurezza, che il seguito preannunciato dei cavalli è per numeri e per addetti alla sicurezza lontano da ogni normativa vigente e che non veniva offerta alcuna delle garanzie richieste circa i requisiti di affidabilità (tra cui l’assenza di gravi precedenti penali) dei conduttori dei cavalli. Non venivano garantiti gli addetti alla sicurezza certificati previsti per tali manifestazioni - ha continuato la Questura - . Non si tratta di 'sfiducia' nella cittadinanza palmese, né di 'mancato rispetto di secolari' meritorie tradizioni, ma di mancato adempimenti delle procedure di legge e di assenza totale di garanzie per l’incolumità di cittadini e cavalli che competeva assicurare da parte del sindaco quale autorità locale e degli organizzatori della sfilata equina". 

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