"Maltrattamenti contro familiari aggravati", deve scontare 2 anni: arrestato e portato in carcere
A dare esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dall’ufficio Esecuzioni penali della Procura della Repubblica sono stati i carabinieri
Maltrattamenti contro familiari aggravati. E’ di questo reato che è stato riconosciuto colpevole – e condannato a due anni di reclusione – un palmese sessantunenne che è stato arrestato e portato alla casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento. A dare esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dall’ufficio Esecuzioni penali della Procura della Repubblica sono stati i carabinieri della stazione di Palma di Montechiaro, coordinati dal comando compagnia dell’Arma di Licata.
I reati – maltrattamenti contro familiari aggravati – per i quali il disoccupato sessantunenne è stato condannato risalgono alla fine di luglio del 2017. Il palmese consapevole d’essere stato riconosciuto colpevole non ha battuto ciglio all’arrivo dei carabinieri e dopo le formalità di rito s’è lasciato condurre alla casa circondariale di contrada Petrusa ad Agrigento.
Nelle ultime settimane stanno aumentando, fra Licata, Favara e Porto Empedocle i provvedimenti a cui le forze dell’ordine – carabinieri o polizia – danno esecuzione. Molte sentenze di condanna, proprio per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, ma anche violenza sessuale, sono passate in giudicato. Ed essendo divenute definitive arrivano appunto gli ordini di carcerazione affinché i responsabili vengano portati in carcere per espiare la pena alla quale sono stati condannati.
Ai processi e alle sentenze di condanna, per fortuna, si arriva sempre più frequentemente perché sempre di più sono le denunce delle vittime: siano ex mogli o conviventi, ma anche genitori di uomini violenti. C’è stato un tempo in cui non si parlava e si teneva tutto – violenze e sopraffazioni - dentro le mura di casa. Poi, per fortuna, la tendenza si è invertita e, oggi, anche se è terribilmente difficile, le vittime, con coraggio, denunciano.