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Giovedì, 25 Aprile 2024
Gli interrogatori / Palma di Montechiaro

L'inchiesta sulle tangenti del maresciallo Antonuccio, l'imprenditore "falsario" di soldi fa scena muta dal gip

Il 52enne Giuseppe Di Vincenzo è accusato di avere fatto da intermediario con la banda che diffondeva banconote contraffatte

Scena muta davanti al gip: l'imprenditore edile di Palma, Giuseppe Di Vincenzo, 53 anni, arrestato nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto il maresciallo dei carabinieri Gianfranco Antonuccio, con l'accusa di "spendita di soldi falsi", si avvale della facoltà di non rispondere.

Di Vincenzo è accusato di avere smerciato soldi falsi, prelevati probabilmente in Campania, vendendoli a un prezzo del 25 per cento del valore reale. L'indagine a suo carico si incrocia con quella che ha fatto finire in carcere il maresciallo del reparto investigativo della Compagnia di Licata, Gianfranco Antonuccio, accusato di avere chiesto soldi da imprenditori e pregiudicati in cambio di favori o informazioni riservate.

Parte di quei soldi sarebbero stati usati da Filippa Condello, finita in carcere nella stessa indagine, che li avrebbe usati per pagare le tangenti al sottufficiale.

Di Vincenzo, accompagnato dai carabinieri in tribunale e assistito dal suo difensore, l'avvocato Giuseppe Cacciatore, è stato interrogato dal gip Stefano Zammuto, per rogatoria dal tribunale di Palermo. Solo una formalità di qualche minuto durante la quale ha fatto presente di non volere rispondere alle domande. 

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