Faida fra due famiglie per il furto di un trattore, indagato libero dopo un anno e mezzo
La Corte di assise, davanti alla quale è imputato per 12 contestazioni in materia di armi, ha sostituito gli arresti domiciliari con l'obbligo di firma
Dopo sei mesi di carcere e un anno di arresti domiciliari, Angelo Castronovo, 65 anni, di Palma di Montechiaro, arrestato dalla squadra mobile il 30 luglio del 2020 nell'ambito dell'inchiesta su una faida, che avrebbe provocato due omicidi come conseguenza del furto di un trattore, torna libero.
La Corte di assise di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, alla quale si è rivolto il difensore, l'avvocato Santo Lucia, ha sostituito la misura dei domiciliari con l'obbligo di firma ritenendo che le esigenze cautelari, col decorso del tempo, si siano affievolite. Ad innescare la violenza al centro del processo sarebbe stato il furto di alcuni attrezzi agricoli.
Teatro della vicenda è Palma dove il 9 novembre del 2015 e il 22 agosto del 2017 vengono messi a segno due agguati. Del primo ne fa le spese Enrico Rallo, trentanovenne colpito da numerosi colpi di arma da fuoco nei pressi di un bar. Ad ucciderlo, secondo la versione iniziale della Procura, sarebbero stati lo stesso Castronovo e Salvatore Azzarello, 37 anni. Secondo i pm, la morte di Rallo sarebbe stata vendicata da alcuni parenti e amici e Castronovo che avrebbe partecipato per allontanare i sospetti da sè. Tuttavia Castronovo è stato arrestato ed è finito a processo solo per un giro di armi connesso all'indagine (le accuse sono 12) dopo che il gip ha ritenuto che gli indizi di colpevolezza per i due omicidi non fossero sussistenti.