Omicidio Scopelliti, il 35enne fermato oggi davanti al giudice
Il sostituto procuratore Emiliana Busto, titolare del fascicolo d’inchiesta sul delitto, ha chiesto la convalida del provvedimento firmato a carico del trentacinquenne Raimondo Burgio
Il sostituto procuratore Emiliana Busto, titolare del fascicolo d’inchiesta sull’omicidio di Ignazio Scopelliti, ha chiesto la convalida del fermo di indiziato di delitto firmato a carico del trentacinquenne Raimondo Burgio. Il venditore ambulante di bombole del gas e acqua – accusato d’aver ucciso il cognato quarantacinquenne – oggi, alle 9, al carcere “Di Lorenzo” di contrada Petrusa ad Agrigento, comparirà davanti al giudice Stefano Zammuto. Verrà interrogato. A rappresentarlo e difenderlo ci sarà anche il suo legale di fiducia: l’avvocato Santo Lucia.
"Incastrato" dalle telecamere poste a presidio dell'abitazione
Burgio è stato “incastrato” dalle stesse telecamere che erano state posizionate a presidio dell’abitazione familiare. L’impianto di video sorveglianza avrebbe ripreso, per filo e per segno, - stando all’accusa - l’intera scena dell’omicidio. I carabinieri hanno faticato non poco a ritrovare il filmato. Ma la raffica di perquisizione effettuate, nelle ore successive al delitto di Ignazio Scopelliti, sono servite. Perché il “dvr” – che, da investigatori e inquirenti, viene ritenuto la “prova regina” - è stato ritrovato nel sottotetto della mansarda dell’abitazione di Raimondo Burgio.
L'anziano genitore ha tentato di coprire il figlio: "L'ho ucciso io"
E’ stato lo stesso venditore ambulante a consegnare la pistola, una calibro 9, che dopo l’assassinio – Scopelliti è stato centrato da 7 proiettili - aveva riposto in cassaforte. La pistola, legalmente detenuta, è stata inviata al Ris di Messina e, adesso carabinieri e Procura, sono in attesa degli esiti dei rilievi balistici.