rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Palma di Montechiaro

Omicidio Azzarello, l'autopsia: i due killer gli hanno sparato 11 colpi

Contro il trentanovenne di Palma di Montechiaro gli assassini hanno esploso due colpi di fucile, calibro 12, caricato con proiettili a pallini, e nove colpi di pistola calibro 9

"Pioggia" di proiettili per uccidere, martedì scorso, Salvatore Azzarello, 39 anni, incensurato, di Palma di Montechiaro. I due killer, in contrada Burrainiti, hanno esploso - secondo quanto è stato accertato dall'autopsia effettuata dal medico legale Cataldo Raffino dell'università di Catania - due colpi di fucile, calibro 12, caricato con proiettili a pallini e nove colpi di pistola calibro 9. Nessuna possibilità di scampo, dunque, per l'uomo, proprietario di un'azienda agricola che si occupa anche di movimento terra. Contrariamente a quanto era emerso, durante le primissime battute investigative, i colpi sono stati esplosi a raffica. Non tre, forse quattro. Ma complessivamente 11 colpi. Colpi sparati anche da distanza ravvicinata. Perché l'agguato, realizzato da due assassini, era stato - per come ipotizzato già da diversi giorni - ben programmato e pianificato, fin nei minimi dettagli.

Due i killer entrati in azione 

I carabinieri della compagnia di Licata e quelli del reparto operativo di Agrigento, già dalle primissime perquisizioni effettuate, hanno tentato di trovare possibili armi. Ma ogni ricerca è - almeno per il momento - andata a vuoto. Adesso, però i militari dell'Arma, hanno in mano dei "dettagli" in più. Sanno perfettamente - a riprova scientifica - di dover cercare una pistola calibro 9 ed un fucile calibro 12. Non sarà naturalmente semplice, ma è su Palma di Montechiaro che si starebbero concentrando le indagini, coordinate dal sostituto procuratore, titolare del fascicolo di inchiesta, Simona Faga.  

Lente di ingrandimento su Palma di Montechiaro 

I militari dell'Arma della stazione e quelli della compagnia di Licata, coordinati dal capitano Marco Currao, stanno "scavando" nella vita del trentanovenne. Sono stati già sentiti tutti i familiari e gli amici della vittima. Nei prossimi giorni non è escluso che vengano - allargando il "raggio" di audizioni - sentite anche delle altre persone potenzialmente informate sui fatti. E questo perché nonostante il raggio di convocati sia stato già ampliato, pare che nessuno abbia saputo fornire elementi utili all'inchiesta. Nessuno saprebbe nulla, nessuno sarebbe capace di spiegarsi perché è stato messo a segno l'agguato.

Ucciso un trentanovenne 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Azzarello, l'autopsia: i due killer gli hanno sparato 11 colpi

AgrigentoNotizie è in caricamento