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Venerdì, 29 Marzo 2024
Assenteismo al Comune / Palma di Montechiaro

"Al supermercato, al bar o fuori a leggere il giornale durante l'orario di lavoro": chiesta condanna per 16 impiegati

Il pm propone pene fino a un anno e 7 mesi di reclusione. "Il danno all'ente è ben superiore della retribuzione non dovuta". Proposte pure 4 assoluzioni: "Chiarite in dibattimento le ragioni dei loro allontanamenti"

Sedici richieste di condanna e 4 di assoluzione per altrettanti impiegati del Comune di Palma di Montechiaro accusati di assenteismo. Al bar, al supermercato a fare la spesa o semplicemente chiusi dentro la propria auto a leggere il giornale: il tutto durante le ore di servizio. 

"Il danno - ha detto il pubblico ministero Cecilia Baravelli durante la requisitoria - è superiore rispetto all'importo delle retribuzioni non dovute perchè incide sul funzionamento dell'ente e fa perdere la fiducia del cittadino". 

Venti gli imputati nei cui confronti sono state proposte pene comprese fra i 12 e i 19 mesi di reclusione. Un anno e sette mesi di reclusione sono stati chiesti per Salvatore Di Vincenzo, 58 anni, Ignazio Falsone, 72 anni, Fabio Marino, 55 anni e Giuseppe Rumè, 66 anni; un anno e 5 mesi per Salvatore Salvatore Castellino, 60 anni. 

Per sette imputati la pena proposta dal magistrato della procura è di 1 anno e 3 mesi. Si tratta di: Grazia Arcadipane, 57 anni; Matteo Bordino, 65 anni; Renato Castronovo, 69 anni; Maria Collura, 60 anni; Giuseppe Calogero Petrucci, 61 anni, Anna Provenzani, 57 anni e Silvana Cancialosi, 58 anni. E poi ancora: un anno e 10 mesi per Gioacchino Angelo Palermo, 63 anni e un anno ciascuno per Vittorio Inguanta, 69 anni, Rosario Salerno, 61 anni e Rosario Zarbo, 57 anni.

Per quattro imputati, infine, è stata chiesta l'assoluzione: secondo il pm "gli allontanamenti dal posto di lavoro sono stati chiariti con motivazioni di servizio o sono stati ritenuti di modesta entità e, quindi, inoffensivi".

Si tratta di: Calogero Mario Di Caro, 64 anni, Concetta Maria Di Vincenzo, 54 anni; Francesco Lo Nobile, 72 anni, e Baldassare Zinnanti, 69 anni.

I pedinamenti e i servizi di osservazione sono stati svolti in due fasi, nel 2014 e nel 2015, e avrebbero fatto emergere, secondo quanto ipotizza l'accusa, un fenomeno diffuso e collaudato di allontamento dal posto di lavoro dopo avere passato regolarmente il badge. "Le telecamere - ha aggiunto il pm Baravelli - hanno provato che un imputato, un sabato mattina, neppure è andato in ufficio ma gli è stata pagata la retribuzione, inquadrata come straordinario, grazie al collega che ha timbrato per lui". 

Ed è proprio il lettore elettronico che attesta la presenza dei dipendenti che sarebbe stato controllato dai carabinieri durante le indagini con una telecamera nascosta che immortalava la scena degli impiegati che passavano il proprio tesserino digitale e poi si allontanavano. 

Il processo, ormai in dirittura di arrivo davanti ai giudici della seconda sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara, proseguirà il 21 dicembre con le arringhe difensive. 

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