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Cronaca Palma di Montechiaro

"Spararono a vicino di casa per litigio sui confini", rinviata sentenza per due fratelli

L'astensione dei penalisti fa slittare al 20 giugno il verdetto a carico di Angelo e Vincenzo Amato, 30 e 33 anni. Il pm aveva chiesto la condanna a 5 anni ciascuno

Slitta al 20 giugno il verdetto a carico dei fratelli Angelo e Vincenzo Amato, 30 e 33 anni, accusati di avere sparato dei colpi di fucile contro i vicini di casa coi quali avevano avuto un contrasto per una banale questione legata al confine. In mattinata avrebbero dovuto illustrare le loro arringhe i difensori, gli avvocati Francesco Scopelliti e Giuseppe Fabio Cacciatore, ma lo sciopero dei penalisti ha fatto rinviare la loro discussione e la sentenza del gup Stefano Zammuto.

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All'udienza precedente il pm Santo Fornasier aveva chiesto la condanna a cinque anni di reclusione ciascuno per l'accusa di tentato omicidio. La pena proposta è ridotta di un terzo per il rito abbreviato.

Prima dell’agguato, secondo la ricostruzione dell’episodio, ci sarebbero state delle minacce per costringere i vicini ad andare via dal terreno che avevano in affitto. Le ruggini sarebbero sfociate presto in un episodio di violenza che per poco non provocò due morti. L’agguato è scattato in contrada Stretto, alla periferia di Licata. Le vittime sono Calogero Truisi, 49 anni, e il figlio Angelo, 26 anni. I due scampati all'agguato hanno avvertito le forze dell’ordine che sul posto hanno trovato quattro cartucce esplose di un fucile calibro 12 e il furgone con i fori dei proiettili. 

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