Palacongressi, fissato tariffario e regolamento d'utilizzo della struttura
Possibili solo iniziative che non vadano in conflitto con le finalità del Parco archeologico, ma in realtà il paniere di possibili attività è estremamente vasto
Palacongressi, arrivano regolamento e tariffario per l'utilizzo della struttura. Il Parco archeologico, nei giorni scorsi, ha infatti stilato le regole che serviranno, d'ora in avanti, per normare la fruizione dell'edificio, unico nel suo genere in questa parte della provincia.
Primo punto, ovviamente, il divieto di svolgere iniziative “in contrasto con i fini istituzionali del Parco archeologico”. Categoria molto vasta, in realtà, per quanto si precisi subito dopo che le iniziative promosse da soggetti terzi debbano essere di “notevole valore e prestigio per il significato, la qualità, i contenuti e le partecipazioni ed avere una risonanza che possibilmente vada oltre l’ambito puramente locale, nonché avere finalità sociali, culturali, formative e professionali di rilevanza pubblica”. Tre fasce di possibili iniziative, e, anche, di costi: una, più alta, chiamata "A", in cui rientrano tutte le iniziative non incluse nelle altre fasce; una fascia "B" in cui rientrano attività promosse da scuole di danza, di musica e teatrali, organismi non a scopo di lucro, istituzioni scolastiche, enti pubblici che si presentino con iniziative patrocinate dalla Regione, e una fascia "C", che taglia al 30% i costi della fascia "A", se le iniziative sono promosse da Enti pubblici, organizzazioni sindacali o movimenti politici eccetera.
Andiamo ai costi. La sala più grande, la “Concordia”, da mille posti, prevede un costo di 1500 euro per la fascia A, 750 euro per la fascia B e 1.050 euro per la fascia C, cui si aggiungono, a prescindere, 500 euro di spese generali. Ogni giorno successivo al primo la spesa si dimezza. Prezzi più “popolari” per le sale più piccole: già la “Zeus”, da 200 posti, costa “solo” 600 euro al giorno per la fascia A, e poi 300 e 420 euro, con 200 di spese fisse.