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Cronaca

Attese e caos al pronto soccorso, è il momento della rivoluzione: ecco cosa cambia

L'ospedale di Agrigento si allinea alla direttiva dell'Asp che sta interessando tutta l'area di emergenza-urgenza dei nosocomi

"Dal pronto soccorso - proseguono dall'Asp - non dovrà passare più neanche un’altra consistente categoria di utenti, molto spesso formata da neo papà (1600 accessi l’anno), per registrare i nuovi nati quando gli uffici di accettazione non sono aperti al pubblico. Anche in questa evenienza la procedura, a decorrere da lunedì 10 aprile, sarà direttamente gestita dal reparto che, in questo caso, è ovviamente quello di neonatologia. Novità anche per chi è in attesa di ricevere una diagnosi per piccole fratture o comunque problematiche di lieve entità che riguardano circa il 20-30 per cento dei casi; i pazienti, grazie all’integrazione dei servizi di radiologia dei poliambulatori di Agrigento e Favara con quello del San Giovanni di Dio, potranno a breve ovviare alle lunghe attese recandosi proprio presso la sede di uno dei due poliambulatori per effettuare gli esami diagnostici".

La direzione strategica dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento si aspetta, dunque, un consistente decremento delle presenze di utenti in transito nel pronto soccorso ospedaliero "con immediati riflessi sulla qualità e sull’efficienza delle prestazioni offerte". Le finalità delle disposizioni si allineano con quelle di altri interventi di grande portata ossia l’attivazione del punto di primo intervento e del pronto soccorso pediatrico in via Giovanni XXII, capaci già di assorbire circa duemila prestazioni annue, la programmata apertura di due nuovi presidi d’assistenza al Villaggio Mosè e a Monserrato e, soprattutto, l’imminente consegna dei nuovi locali dell’area di emergenza dell’ospedale di Agrigento che, a lavori ultimati, raddoppierà la sua capacità ricettiva. 

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