Attese e caos al pronto soccorso, è il momento della rivoluzione: ecco cosa cambia
L'ospedale di Agrigento si allinea alla direttiva dell'Asp che sta interessando tutta l'area di emergenza-urgenza dei nosocomi
Ridurre i tempi di permanenza dei pazienti e rendere il pronto soccorso più efficiente. L'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento si allinea alla direttiva dell'Asp che sta interessando tutta l’area di emergenza-urgenza dei nosocomi.
Novità salienti si riscontrano in primo luogo per quanto riguarda le procedure di dimissioni. "In caso di monoconsulenze - fa sapere l'Asp di Agrigento - l’utente potrà infatti ottenere il foglio di dimissioni direttamente dai reparti che effettuano le diagnosi e ciò senza dover tornare necessariamente al pronto soccorso da cui era transitato. Il personale delle unità operative di urologia, ortopedia, oculistica e otorino è stato già formato nella gestione dei nuovi software e le procedure innovative potranno adesso entrare a regime al pari di quanto già da tempo avviene, per le consulenze, presso i reparti di pediatria e ginecologia".
Una riduzione del sovraffollamento del pronto soccorso sarà garantita anche dal “trasferimento” dei pazienti, circa mille l’anno, che necessitano di trasfusioni. "Queste prestazioni, della durata media di circa tre ore, - spiegano dall'azienda sanitaria - saranno effettuate, in regime di day hospital, non più in area d’urgenza ma presso l’unità operativa di medicina trasfusionale di Agrigento che, per far fronte alla nuova necessità, ha adesso a disposizione un nuovo locale idoneo ed arredato e, a breve, sarà potenziata con l’immissione in servizio di un ulteriore unità medica".
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