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La polemica / Canicattì

Ospedale in crisi? Zappia getta acqua sul fuoco: “Pronti nuovi medici, anche pensionati”

Il commissario straordinario dell’Asp, durante il consueto punto settimanale, stigmatizza sugli allarmi dei giorni scorsi che riguardano le condizioni del nosocomio: “Siamo intervenuti a suo tempo ma ci vogliono i necessari tempi tecnici per perfezionare le procedure”

“La comunità di Canicattì ha enfatizzato in modo spropositato il caso dell’ospedale Barone Lombardo. Ma prima di procurare allarmi sarebbe il caso di informarsi bene”: esordisce così il commissario dell’Asp Mario Zappia quando affronta l’argomento legato al nosocomio canicattinese durante il suo consueto punto settimanale sull’andamento del Covid ma soprattutto sulle novità che riguardano la sanità in provincia. “E’ successo che lo scorso 16 aprile un medico si è dimesso per andare a lavorare nel privato. Una scelta assolutamente legittima, d’altronde il mondo sanitario è ormai come il quello del calcio. I medici, come i giocatori, se sono bravi vanno dove vogliono. Ma in ogni caso non ci siamo fatti trovare impreparati perché su questa specifica criticità ci stiamo lavorando da un mese questa parte. Avevamo infatti attivato una serie di misure per fronteggiare la situazione, alcune delle quali sono giunte a buon fine.

Mancano i medici, chiude il reparto di Chirurgia di Canicattì

Nel 2021 era già stato fatto un concorso per un posto a tempo determinato. La partecipante si è specializzata soltanto adesso, prima non poteva prendere servizio. Ora è finalmente pronta ad entrare in servizio. Quindi abbiamo il sostituto medico a disposizione. Sempre grazie ai concorsi disponiamo di un altro medico che può aggiungersi all’organico ed infine stiamo sfruttando una delibera nazionale che prevede l’assunzione di medici pensionati.

Tutto questo è stato predisposto non quando è esploso il caso pochi giorni fa, ma parecchio tempo prima. Quindi, ribadisco, mi stupisce questo allarme. Se ci sono criticità bisogna segnalarle ma è anche necessario informarsi bene. E giusto per la cronaca faccio presente che all’ospedale di Canicattì, su 98 medici, in questo momento ne mancano più della metà. Quindi chi ci lavora sta facendo sacrifici enormi. Non mi piace disprezzare una struttura che dal punto di vista della resa sanitaria è comunque di livello oltre la media. D’altronde parlano i numeri che riguardano il peso medio dei ricoveri, le eventuali complicazioni e come si lavora nei reparti. Per cui l’ospedale di Canicattì si difende bene, continueremo ad assumere e a potenziare le attività con nuovi incentivi. 

Sul fronte Covid Zappia ha sottolineato che il virus c’è ancora ma i nuovi casi di contagio sono sostanzialmente stabili in provincia: 80 questa settimana contro gli 87 della precedente. I pazienti ricoverati in medicina sono 7 rispetto agli 8 della settimana scorsa. “Il bollettino regionale - dice Zappia - indica che l’incidenza è aumentata del 32 per cento ed è comunque in linea con i numeri nazionali“. 

Infine l’appello ai sindaci per predisporre al più presto gli interventi di disinfestazione e derattizzazione: “Vanno fatti adesso, quando sono presenti le larve e non si sono ancora moltiplicati tutti gli agenti patogeni. Quindi non bisogna aspettare giugno, ma bisogna farlo adesso”.

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