La maxi inchiesta sulla "rete" di Marco Campione: la procura impugna molti proscioglimenti
I pm chiedono alla Corte di appello di disporre altri rinvii a giudizio nell'ambito dell'indagine sulla presunta organizzazione a delinquere messa in piedi dall'ex patron di Girgenti Acque
La Procura della Repubblica di Agrigento ha impugnato parte della sentenza, emessa il 18 luglio dal gup di Agrigento Micaela Raimondo, opponendosi al verdetto di "non luogo a procedere" nell'ambito dell'inchiesta "Waterloo" che ipotizza una collaudata rete corruttiva messa in piedi dall'ex patron di Girgenti Acque, Marco Campione, che sarebbe riuscito ad asservire pubblici funzionari, forze dell'ordine, professionisti e uomini delle istituzioni in cambio di posti di lavoro.
Tariffe idriche aumentate in cambio dell'assunzione dei figli? Reato prescritto per D'Orsi
Il procuratore aggiunto Salvatore Vella e i pm Gaspare Bentivegna, Paola Vetro ed Elettra Consoli, in 295 pagine, si oppongono alla decisione del gup che ha rigettato la richiesta di rinvio a giudizio.
La vicenda, quindi, avrà un seguito per l’ex prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, accusato di aver "salvato" l’imprenditore Marco Campione da una interdittiva antimafia; per l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè e per l’ex parlamentare Francesco Scoma (entrambi accusati di finanziamento illecito ai partiti) nonché per l’ex presidente della Provincia regionale di Agrigento Eugenio D’Orsi, accusato di corruzione per avere ottenuto - sostiene l'accusa - un posto di lavoro a Girgenti Acque e Hydortecne per i figli in cambio della delibera di aumento delle tariffe idriche.
L'inchiesta "Waterloo": prosciolto l'ex prefetto Nicola Diomede
Appello anche per alcuni imputati mandati a processo ma prosciolti da una ulteriore serie di capi di imputazione, ovvero Marco Campione, Claudio Lusa, Calogero Patti, Giandomenico Ponzo, Calogero Sala, Francesco Barrovecchio, Salvatore Vita, Giuseppe Giuffrida (classe 1948) e Francesco Paolo Lupo.