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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Operazione "Waterloo"

La maxi inchiesta sulla "rete" di asservimento di Marco Campione, anche l'Aica sarà parte civile

L'azienda speciale consortile, che è subentrata a Girgenti Acque nella gestione del servizio idrico, prova a chiedere i danni all'ex presidente e ai manager accusati di avere fatto parte di un'organizzazione a delinquere che si serviva della compiacenza di uomini delle istituzioni a tutti i livelli. L'udienza preliminare slitta per la mancata notifica al presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè

L'Aica (Azienda idrica comuni agrigentini), la società consortile speciale che ha preso il posto di Girgenti Acque nella gestione del servizio idrico, si costituisce parte civile all'udienza preliminare scaturita dalla maxi inchiesta Waterloo, che avrebbe disarticolato un complesso intreccio affaristico e corruttivo attorno a Girgenti Acque, la società che gestiva il servizio idrico. La società ha deliberato di chiedere la costituzione all'udienza preliminare appena iniziata.

Professionisti, politici, uomini delle istituzioni e forze dell'ordine sarebbero stati a disposizione della società e, in particolare del suo presidente Marco Campione, in cambio di favori e posti di lavoro per familiari, amici e amanti.

Quarantasette gli imputati nei cui confronti il pool di pm coordinati dal procuratore facente funzioni Salvatore Vella hanno chiesto il rinvio a giudizio. L'inchiesta "Waterloo" ruota attorno alla figura dell'imprenditore Marco Campione, ex presidente e "dominus" di Girgenti Acque, al quale si contesta di avere messo in piedi un sistema di corruzione a tutti livelli. 

Oltre al sessantenne imprenditore, titolare di una catena di aziende che operano nel commercio di diversi settori, erano finiti in carcere altri 7 collaboratori, poi rimessi tutti in libertà dal tribunale del riesame con diverse motivazioni.

Nella lista degli imputati ci sono i vertici di Girgenti Acque prima del commissariamento, politici, professionisti, forze dell'ordine, l'ex prefetto Nicola Diomede, accusato di avere “salvato” Girgenti Acque da un’interdittiva antimafia, e il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè al quale si contesta l'accusa di finanziamento illecito al partito. Fra i reati contestati: l'associazione a delinquere, il concorso esterno, l'abuso di ufficio e la truffa. 

L'udienza preliminare, davanti al giudice Micaela Raimondo, è slittata proprio per la mancata notifica dell'avviso del procedimento a Miccichè. Prima di Aica anche il Comune di Sciacca, l'associazione A testa alta e l'ex sindaco Salvatore Petrotto hanno annunciato di volere entrare nel processo. Quest'ultimo, storico rivale di Campione, ha chiesto di costituirsi parte civile nei confronti degli imputati ai quali contestano l'associazione a delinquere in quanto sarebbe stato oggetto di ritorsioni per avere denunciato negli anni scorsi il cosiddetto sistema. Fra le altre cose, secondo la sua richiesta di costituzione, sarebbe stato ingiustamente accusato di concussione dall'ex ammistratore delegato di Girgenti Acque, Giuseppe Giuffrida: vicenda per la quale fu processato e assolto. 

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