La maxi inchiesta sul giro di cocaina allo Sperone: chieste 42 condanne, coinvolto un agrigentino
Al 41enne Davide Dispensa in primo grado erano stati inflitti 1 anno e 8 mesi di reclusione: il procuratore generale chiede la conferma del verdetto
Riparte in appello il processo scaturito dall'inchiesta "Nemesi" che ha fatto luce su un vasto traffico di cocaina nel quartiere dello Sperone, a Palermo. Fra gli imputati anche l'agrigentino Davide Dispensa, 41 anni, condannato in primo grado, con il rito abbreviato, a un anno e otto mesi di reclusione. Il procuratore generale ha chiesto, sia per lui che per gli altri 41 imputati, la conferma della condanna.
La sentenza, a carico, in tutto, di 55 imputati, è stata emessa il 24 settembre dell'anno scorso dal gup di Palermo, Rosario Di Gioia, che lo ha riconosciuto colpevole pur infliggendogli una condanna ampiamente inferiore ai 5 anni e 6 mesi chiesti dal pubblico ministero.
La pena, peraltro, è ridotta di un terzo per effetto della strategia processuale del giudizio abbreviato chiesto dal difensore, l'avvocato Davide Casà che, adesso, ha impugnato la sentenza. L'arringa difensiva al processo di appello è in programma il 25 ottobre.
Nel corso delle indagini che hanno portato all'operazione "Nemesi" è stato ricostruito l'organigramma dell'associazione, con un vertice che gestiva il rifornimento, le strategie di spaccio e raccoglieva i proventi dell'attività, da cui dipendevano tre distinte compagini criminali, ognuna con a capo una famiglia che organizzava autonomamente la propria "piazza di spaccio" e impartiva precise direttive ai propri pusher.
Il verdetto della seconda sezione della Corte di appello, che ha fissato un calendario di udienze per le discussioni dei difensori, è in programma entro l'anno.