L'inchiesta sul giro di droga allo Sperone, agrigentino torna libero dopo la condanna
Il gup revoca la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il 39enne Davide Dispensa al quale erano stati inflitti 1 anno e 8 mesi di reclusione
"Le esigenze cautelari sono venute meno in seguito alla sentenza del processo": il gup di Palermo, Rosario Di Gioia, ha revocato la misura cautelare dell'obbligo di firma nei confronti di Davide Dispensa, 39 anni, di Agrigento, condannato nei giorni scorsi a un anno e 8 mesi di reclusione nell'ambito di una vasta operazione antidroga che ha consentito di smantellare un'organizzazione che gestiva lo spaccio nel quartiere Sperone di Palermo.
Il giudice, che lo ha riconosciuto colpevole pur infliggendogli una condanna ampiamente inferiore ai 5 anni e 6 mesi chiesti dal pubblico ministero, ha accolto la richiesta del difensore, l'avvocato Davide Casà, e ha revocato la misura.
Sotto accusa, in tutto, 55 persone. Due i canali di approvvigionamento degli stupefacenti, gestiti da tre indagati, con precedenti penali e ritenuti vicini a Cosa nostra, che sarebbero stati individuati dagli investigatori. Nel corso delle indagini che hanno portato all'operazione "Nemesi" è stato ricostruito l'organigramma dell'associazione, con un vertice che gestiva il rifornimento, le strategie di spaccio e raccoglieva i proventi dell'attività, da cui dipendevano tre distinte compagini criminali.