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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Sciacca

Operazione "Argante", indagini avviate dopo denuncia di un commerciante

Solo la disperazione ha indotto la vittima dell'estorsione a rivolgersi ad un carabiniere di quartiere. Ai primi contatti era seguita una circostanziata denuncia che ha poi permesso di ricostruire la vicenda criminale

L'indagine dei carabinieri di Sciacca denominata "Argante", che questa notte ha portato all'esecuzione di 9 misure cautelari, scaturisce dall’arresto del pregiudicato Benedetto Bondì che nell'aprile del 2012 era stato bloccato mentre intascava la somma di 60 euro da un commerciante del luogo. L’arrestato, secondo quanto accertato, aveva estorto alla vittima, con cadenza settimanale, somme variabili tra 50 e 100 euro, minacciando, in caso di rifiuto, danni alla persona o all’esercizio commerciale ad opera di non meglio indicati personaggi del palermitano.

- > I NOMI DEGLI ARRESTATI

Un successivo approfondimento investigativo ha permesso di accertare come il Bondì facesse parte di un gruppo criminale a capo del quale c'era una donna, Luisa Puccio, che avvalendosi della collaborazione degli altri indagati, tramite minacce o anche veri e propri inganni, era riuscita nel giro di alcuni anni ad assicurarsi la somma di circa 100mila euro.

Solo la disperazione aveva infine indotto la vittima dell'estorsione a rivolgersi ad un carabiniere di quartiere in servizio nella zona. Ai primi contatti era seguita una circostanziata denuncia che ha poi permesso di ricostruire la vicenda criminale.

L’attività è stata denominata "Argante" in relazione al protagonista della commedia "Il malato immaginario" di Moliere, poiché la maggior parte delle somme sottratte al negoziante con l’inganno sarebbero servite per le costose cure sanitarie di un inesistente professionista, personaggio inventato dal gruppo criminale.

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