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Giovedì, 25 Aprile 2024
Operazione Alcatraz

Droga e cellulari spediti in carcere: annullato arresto di due indagati agrigentini

Il tribunale del riesame cancella il provvedimento restrittivo nei confronti di James Burgio e Gerlando Spampinato accusati di avere fatto parte di un giro illecito all'interno dei penitenziari siciliani

Ordinanza cautelare annullata: i giudici del tribunale della libertà hanno cancellato il provvedimento che disponeva la custodia in carcere a carico dei due indagati agrigentini dell'operazione "Alcatraz" su un giro di droga e telefonini gestito da detenuti all'interno delle celle. 

L'operazione dei carabinieri di Trapani, che hanno notificato 24 ordinanze di custodia cautelare in carcere, è scattata il 13 aprile. Fra le accuse la corruzione, la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, l'abuso d’ufficio e la truffa aggravata nonchè la falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e poi ancora: falsità ideologica, omessa denuncia di reato, evasione e accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti e ulteriori violazioni del codice dell’ordinamento penitenziario. Tra le persone coinvolte nell'inchiesta della procura di Trapani, che ha accertato che nel carcere della città attraverso dei droni sarebbero stati fatti entrare droga e cellulari, ci sono anche tre agenti della polizia penitenziaria.

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L'operazione è scattata in mezza Italia fra Trapani, Palermo, Benevento, Bari, Mazara del Vallo e Avola. A Burgio e Spampinato, in particolare, si contestava di avere fatto entrare nel carcere di Trapani, dove erano detenuti, telefoni cellulari e droga. L'ingresso, secondo l'ipotesi accusatoria, sarebbe stato possibile grazie a Spampinato che usciva, grazie ad alcuni permessi, e al rientro non veniva adeguatamente controllato.

Provvedimento restrittivo che, tuttavia, è stato annullato dal tribunale del riesame a cui si sono rivolti i difensori: gli avvocati Salvatore Pennica, Giuseppe Riso, Dalila Principato e Salvatore Collura. La difesa aveva sostenuto che le intercettazioni fossero inutilizzabili e il quadro indiziario carente e insussistente. 

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